Appena il 48% dei neo diplomati ha già scelto cosa fare. Ecco i risultati di una survey di Skuola.net su 1500 studenti che hanno appena concluso gli esami
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Sempre più spaesati. Sono gli studenti italiani quando si tratta di decidere cosa fare del proprio futuro. Un’ulteriore conferma viene da chi dovrebbe avere le idee abbastanza chiare: i neo diplomati. Nonostante gli esami siano appena finiti, è già tempo di capire che strada intraprendere subito dopo l’estate. Peccato che oltre la metà dei “reduci” della maturità 2018 – tra i 1500 che hanno risposto a un sondaggio di Skuola.net - ancora non sa che vuole fare ‘da grande’. Appena il 48% degli studenti, infatti, dice di avere un progetto in mente (solo se isoliamo i ragazzi del liceo si supera la maggioranza e si arriva al 58%). Un dato ancora peggiore rispetto solamente a dodici mesi fa (quando erano circa 2 su 3 quelli che dicevano di aver già deciso).
Più di metà dei maturandi resterà sui banchi
In ogni caso, l’opzione più gettonata resta quella di proseguire gli studi. L’università la destinazione naturale. Il 60%, ad oggi, sembra orientato verso l’immatricolazione (il 76% nel caso dei liceali). Sì, ma in quale facoltà? Come prima scelta, si dividono la posta i corsi di area medico-sanitaria (18%) e quelli di matrice umanistica o linguistica (18%). Subito dietro troviamo le facoltà ingegneristiche (14%). Sotto il 10% tutte le altre. L’università? Per 6 matricole su 10 sarà pubblica, perché ritengono che dia una preparazione migliore. Per il 17% sarà invece privata (per gli stessi motivi). Mentre il restante 23% vorrebbe iscriversi in un ateneo privato, ma le sue finanze non glielo permettono e dovrà così ripiegare sulla statale.
Alternative allo studio? L'anno sabbatico prende piede
L’alternativa più valida all’università? Sicuramente andare a lavorare: il 15% dei neodiplomati pensa proprio che, alla fine, si cercherà subito un’occupazione. Ma c’è anche chi valuta altri scenari. Quasi 1 su 10 – l’8% - sembra tentato dal trasferimento all’estero (per studio o per lavoro è ancora da vedere). Ma c’è pure chi rinuncia in partenza a qualsiasi sogno: per circa 1 diplomato su 10, nell’immediato avvenire, si aprono le porte del club dei Neet (ovvero chi non studia né cerca lavoro); il 9%, infatti, dichiara di volersi prendere un ‘anno sabbatico’.
Motivati dalle passioni, ma senza orientamento universitario
Ma cosa influenza le decisioni di ragazzi che si affacciano per la prima volta sul mondo degli adulti? Il 53% si lascerà trasportare dalle proprie inclinazioni e passioni, il 22% baderà di più al sodo scegliendo in base alle prospettive occupazionali future, un quarto (25%) continua ad ascoltare i consigli dei familiari. Difficile, invece, che nella scelta finale ci sia lo zampino delle attività di orientamento svolte a scuola: il 36% dice che l’istituto non ne ha organizzate e, tra chi ne ha potuto usufruire, appena 1 su 4 le ha giudicate utili. Più fiducia, semmai, negli open day organizzati dalle università: in un modo o nell’altro 3 maturati su 4 raccoglieranno informazioni direttamente dagli atenei (il 49% lo ha già fatto, chi in autonomia e chi su consiglio della scuola; il 27% lo farà presto). Ma il tempo stringe, bisogna fare in fretta. Altrimenti si rischia di perdere il primo treno per il domani.