Con la riforma della licenza media cambia anche la struttura delle prove scritte. La terza mette assieme le due lingue straniere studiate. Una prova rinnovata che inizia a preparare all’università e al mondo del lavoro.
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Meno prove ma più articolate. L’esame di terza media appena riformato dal Miur, infatti, a un primo sguardo potrebbe sembrare più facile. Ma non è così. Da giugno 2018 gli studenti che andranno ad affrontare la licenza media avranno uno ‘sconto’ sugli scritti – da 5 passano a 3 - ma ciò non sarà sinonimo di semplicità. Perché, nell’ottica di preparare i ragazzi a raccogliere le sfide del futuro, il Ministero dell’Istruzione ha voluto rendere le prove più articolate e complete. Un elemento che, probabilmente, si ritroverà soprattutto nel compito che dovrà valutare le competenze acquisite nelle lingue straniere. Ecco il motivo, secondo il sito Skuola.net.
Le due lingue straniere accorpate in uno scritto solo
Non ci saranno più lo scritto d’inglese e una prova aggiuntiva per la seconda lingua straniera. Nello stesso compito troveranno spazio domande e quesiti nella lingua obbligatoria (appunto, l’inglese) ma anche tracce nella seconda lingua straniera (tra quelle parlate all’interno dell’Unione Europea) studiata durante il triennio delle medie. E già questo, di per sé, è un elemento di novità importante: dover passare all’interno della stessa prova da una lingua all’altra potrebbe dare qualche grattacapo in più. Specialmente a chi traballa un po’.
Due sezioni e tre tracce tra cui scegliere
Idee chiare per quanto riguarda gli obiettivi della prova: per l’inglese gli studenti dovranno dimostrare di aver raggiunto competenze – di comprensione e produzione scritta - riconducibili a un livello A2 (elementare); per la seconda lingua basterà raggiungere un livello A1 (base). La struttura, invece, sarà la seguente: due sezioni distinte e tre tracce tra cui scegliere per entrambe le lingue, elaborate dalle singole commissioni. Ma la parte più interessante non è nella forma bensì nel contenuto della prova. Perché le tipologie - indicate dal Ministero - da cui dovranno partire i docenti per ‘scrivere’ le tracce d’esame sono un piccolo saggio di quello che poi sarà effettivamente richiesto un domani ai ragazzi.
Tra le tipologie previste anche email, lettere e discorsi
Tra le opzioni possibili, infatti, ci potranno essere: un questionario di comprensione di un testo; il completamento, la riscrittura o trasformazione di un testo; l’elaborazione di un dialogo; una lettera o una email personale; la sintesi di un testo. Non solo prese singolarmente ma, eventualmente, anche combinate nella stessa traccia. Tutte ‘prove’ con cui, specialmente oggi, prima o poi tutte le persone dovranno confrontarsi. Un modo per anticipare l’allenamento a quello che attenderà i ragazzi di lì a qualche anno: a scuola, all’università, al lavoro.