Grande successo per #Remakeschool, certificato attraverso l'adesione online dagli studenti
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Doveva essere la più grande consultazione pubblica che la scuola italiana ricordasse, almeno in termini di coinvolgimento degli studenti. E lo è stata. Un focus che puntava a sentire, prima di ogni altro, il parere dei ragazzi, veri protagonisti di ogni sistema educativo (non solo scolastico). Questa l’essenza del progetto #Remakeschool, una iniziativa di Skuola.net volta a generare proposte per la scuola del futuro attraverso una consultazione online, dal 31 marzo al 5 maggio.
Avevamo chiesto la più alta partecipazione possibile e la risposta non poteva essere migliore: quasi 37mila ragazzi al di sotto dei 21 anni hanno risposto ai nostri input – venti domande per altrettante aree d’intervento – per mettere in ordine le priorità su cui lavorare nell’immediato futuro, per fondare un nuovo modello di scuola. Per dare un’idea del risultato raggiunto, alla consultazione online della Buona Scuola parteciparono circa 17mila persone nella medesima fascia d’età.
La fetta più grande è rappresentata dagli studenti tra i 16 e i 18 anni (poco meno di 19mila). Ma era abbastanza prevedibile: sono loro che hanno risentito dei cambiamenti più radicali portati dalla ‘Buona Scuola’, soprattutto dopo l’introduzione dell’alternanza scuola lavoro e con le modifiche all’esame di maturità (in partenza nel 2019). Per questo, appena hanno avuto l’opportunità di dire la loro, si sono riversati in massa.
Ma gli altri non sono stati certo a guardare. In particolare, gli under15 hanno risposto con entusiasmo alla nostra chiamata. Alla fine sono stati 13mila quelli che hanno partecipato fino in fondo al sondaggio. Per loro, rispetto ai ‘colleghi’ più grandi, il discorso è differente; ma non meno importante. Stanno iniziando ora a costruire il proprio futuro. Ma vorrebbero lo stesso fondare su solide radici la scuola che troveranno tra qualche anno. La società sta rapidamente cambiando e sarebbe un peccato che i ragazzi si facessero trovare impreparati solo perché le istituzioni non sono state in grado di cogliere quei mutamenti che i più piccoli vivono sulla propria pelle ogni giorno.
Così come hanno voluto dare il proprio contributo quelli che, al contrario, sono usciti praticamente ieri dalla scuola dell’obbligo, i ragazzi tra i 19 e i 21 anni. Chi meglio di loro può avere un quadro aggiornato della situazione? Saper valutare a posteriori ciò che non va nella scuola così come è strutturata oggi? Ma la loro esperienza può anche aiutare a individuare gli elementi di forza, quelli su cui puntare per "trascinare" anche gli altri tasselli di cui si compone il sistema scolastico. Tra l’altro non è detto che per questi ragazzi l’età degli studi sia già finita: di fronte a molti ventenni c’è un percorso universitario da portare a termine. E, anche in quel settore, c’è molto da fare.
Tra gli stimoli lanciati da #Remakeschool troviamo un po’ di tutto: si va dal metodo d’insegnamento alla digitalizzazione della scuola, dall’accesso allo studio alla riforma dei cicli scolastici, dall’edilizia ai sistemi di valutazione, dalla qualità dei docenti al rapporto tra questi ultimi e gli studenti, dal valore dei titoli universitari alla formazione alternativa all’istruzione post-secondaria. Insomma, tutti gli ingredienti necessari per confezionare una scuola diversa da quelle del passato. Ma la "ristrutturazione" è appena cominciata. Dai numeri bisogna passare ai fatti. Ed è proprio questo il prossimo passo che Skuola.net ha in cantiere: trasformare gli spunti degli studenti che hanno creduto nel progetto in un testo di riforma, da far arrivare sulle scrivanie che contano. La macchina di #Remakeschool è già pronta a ripartire.