Gran parte dei maturandi affronterà gli esami senza una precisa conoscenza della storia del ‘900 dalla Seconda Guerra Mondiale in poi: solo poco più della metà finirà di studiare gli avvenimenti del secolo. Alla prima prova, appena 1 su 10 tenterà la carta tema storico. E per Italiano non va tanto meglio.
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Novecento: grande protagonista del quinto anno delle superiori e, quindi, della Maturità. Dove non mancheranno riferimenti all’attualità. Peccato che non sempre i ragazzi sono stati aiutati ad arrivare preparati all’appuntamento. Il 43% dei maturandi, infatti, alla vigilia degli esami, racconta di non aver finito il programma di storia in classe: il 24% farà forse in tempo ad arrivare alla Seconda Guerra Mondiale, il 10% si fermerà al periodo compreso tra i due grandi conflitti del Novecento e addirittura il 9% non è arrivato a finire neanche la Prima Guerra Mondiale. Solo il 57%, quindi, ha le carte in regola. Lo hanno detto i 1000 studenti di quinta che hanno risposto alla web survey di Skuola.net.
Quasi 1 maturando su 2 non va oltre la Seconda Guerra Mondiale
La conseguenza è che la maggior parte dei ragazzi non ha intenzione di cimentarsi con il tema storico durante la prima prova di maturità 2017. Il Miur, infatti, negli ultimi anni ha dimostrato particolare sensibilità per la storia recente: il voto alle donne, l’Europa, i paesi Brics sono solo alcuni esempi. E poi ci sono i personaggi simbolo, già oggetto di tracce per il saggio breve, come Kennedy, Aldo Moro, Giovanni Paolo II. Ma 3 maturandi su 5 già sanno che scarteranno a priori l’opzione: il 28% perché gli argomenti sono tradizionalmente troppo difficili, il 26% perché l’analisi del testo o il saggio breve sono comunque più facili, il 5% proprio perché gli spunti proposti sono quasi sempre ‘fuori programma’. E poi c’è un 31% che è intenzionato a svolgerlo, ma solo se conoscerà l’argomento. Non più di 1 studente su 10 è pronto ad affrontare la traccia di storia.
I ragazzi e la storia ‘fuori programma’: solo la metà è interessata
Ma c’è chi corre ai ripari. Il 35% studierà la parte mancante della storia recente da solo: il 18% in vista di una possibile traccia, il 17% banalmente perché gli piace. E un altro 17% ha potuto conoscere molti avvenimenti grazie a programmi televisivi, fiction, video su Internet e documentari. C’è poi un 23% che cercherà di recuperare con letture aggiuntive assegnate dai prof per non arrivare totalmente privi di informazioni al momento cruciale.
Anche la letteratura italiana rimane indietro
E per Italiano? Non va molto meglio: 1 su 3 non ha ancora superato gli autori del periodo tra le due guerre mondiali, circa 2 su 5 stanno affrontando ora – a pochi giorni dalla fine della scuola - la letteratura dell’ultima metà del XX secolo. Solo il 28% ha finito il programma e sta ripassando. Eppure per la traccia di tipologia A (per intenderci, l’analisi del testo) sono stati proposti, soprattutto negli ultimissimi anni, autori abbastanza recenti: Magris, Calvino ed Eco sono tre esempi.