Ogni prova lascia in eredità una lunga sfilza di errori, gaffe, sbagli clamorosi, che strappano più di un sorriso
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Non solo ansie, paure, tensioni e tanto impegno. Ogni esame di maturità ci lascia in eredità una lunga sfilza di errori. Soprattutto da parte degli studenti (ma non sono i soli). A catturarli i propri compagni di classe, quelli che hanno avuto il "privilegio" di ascoltare dal vivo quegli strafalcioni da mani nei capelli. Proprio loro li hanno riportati al sito Skuola.net che, sul finire della maturità 2017, ha voluto collezionare gli errori più clamorosi – ma anche quelli più creativi e fantasiosi – commessi dai maturandi durante tutte le prove d’esame. Anche se un posto d’onore in questo "museo degli orrori" spetta di diritto al colloquio orale, il terreno su cui prolifica meglio lo strafalcione.
D’Annunzio e il suo salone di bellezza
È un grande classico di ogni maturità, sempre gettonatissimo all’orale: “Gabriele D’Annunzio è un estetista”. Agli studenti evidentemente non entra proprio in testa la parola esteta. Però, fa sempre ridere immaginare il vate abruzzese alle prese con un massaggio o una manicure. Che, poi, chi l’ha detto che era di Pescara? Uno studente, ad esempio, è convinto sia di Catania!
Romeo e Lucia o Renzo e Giulietta?
La letteratura è piena di storie d’amore dal finale tragico. Ma, almeno nel caso de I Promessi Sposi, il lieto fine è garantito. Peccato che per un maturando anche il grande romanzo di Alessandro Manzoni si concluda con la morte di uno tra Renzo e Lucia (chi, non è dato saperlo). Non è che si è confuso con Romeo e Giulietta?
Non c’è Germania senza Hitler
Neanche gli autori antichi si salvano dall’onda anomala degli strafalcioni. Alla domanda “di cosa parla la Germania di Tacito?” un ragazzo ha risposto: “di Hitler”. C’è però un problema: ciò vorrebbe dire che sia lo storico romano del I secolo sia il dittatore del XX secolo siano riusciti a campare per quasi duemila anni. Affascinante ma poco credibile
Guerre stellari
Lo abbiamo sempre sospettato: non ci hanno detto tutta la verità sullo spazio. E non perché si è scoperto che esistono gli alieni. Ma perché i viaggi interstellari sarebbero iniziati molto prima di quello che ci hanno sempre fatto credere. Per fortuna un maturando ha svelato che già durante la Seconda guerra mondiale c’erano le navicelle spaziali. Ci sarà da fidarsi? Meglio di no.
Quel giorno a Hiroshima….o a Fukushima?
A Hiroshima nel 1945 ci fu un grande terremoto che provocò il crollo di un’importante centrale nucleare, con conseguenti rischi per le persone e l’ambiente. Ma non era successo a Fukushima? Peraltro nel 2011? Hiroshima non era una delle due città colpite dal lancio della bomba atomica alla fine della II guerra mondiale? Va bene, questi sono dettagli. Pensate la delusione di quel ragazzo appena l’ha saputo; lui che avrà anche immaginato di aver stupito la commissione quando, fiero, ha dato quella risposta.
Pillole di revisionismo storico
Ma gli orrori storici sono pressoché infiniti. Si scopre, così, che la Francia è stata invasa dalla Germania nel 1940, nonostante le due nazioni fossero alleate. Che sotto il governo Giolitti c’è stata la conquista dell’Etiopia (e non della Libia). Che tra i protagonisti della Seconda guerra mondiale c’è stato anche Napoleone (sì, ma dove?). Che il Rinascimento è esploso con cinque secoli di ritardo (non nel XV secolo ma nel dopoguerra). Ovviamente, tutte falsità.
L’arte…di sbagliare risposta
È forse uno dei dipinti più famosi del Novecento (anche se è stato realizzato nel 1893), quello che ritrae un volto sfigurato che grida. Tutti lo conoscono come L’urlo di Munch. Perché, allora, un maturando lo ha attribuito a Van Gogh? Mistero! Tra l’altro suona proprio male. Per qualcun altro, invece, Salvador Dalì è uno dei massimi esponenti del dadaismo e non (come corretto) del surrealismo. Ma è un errore veniale, soprattutto se paragonato al fatto che “Magritte è uno scrittore”; chi dice a quel ragazzo che anche lui è un pittore surrealista?
Errori scientifici
I termini medici e le scienze, in genere, innescano sempre grandi equivoci. Facile confondersi. Lo strafalcione è in agguato. “I muscoli sotto sforzo producono latte” (e non acido lattico) avrebbe risposto un candidato alla domanda della professoressa. Ma l’errore si fa anche al contrario, facendo rientrare tra i concetti scientifici cose lontanissime: per un maturando il Vello d’oro non è il mitologico manto di Crisomallo ma un muscolo del nostro corpo. Nell’elenco non poteva mancare la geografia: se non avesse fatto l’esame, un ragazzo sarebbe ancor convinto che la capitale dell’Inghilterra sia Berlino.