La rassegna è anche l'occasione per raccontare iniziative umanitarie promosse da espositori e da realtà del Terzo settore: dalle spezie delle comunità ugandesi, gli amplificatori per iPhone realizzati da ragazzi indonesiani, alla pasticceria "contro" la violenza sulle donne
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E' la solidarietà uno dei fil rouge della ventiduesima edizione de L'Artigiano in Fiera, dal 2 al 10 dicembre a Fieramilano-Rho Pero. Attraverso il tema scelto per quest'anno, "Artigiani creatori di bellezza e di bontà. Originali per definizione", si raccontano infatti anche alcune esperienze significative di imprese e realtà associative testimonianza diretta di "ponti" di sviluppo tra diversi Paesi, attraverso iniziative umanitarie e sociali.
L'agricoltura sostenibile di "Sunshine agro products" - È il caso del progetto "Sunshine agro products", un'iniziativa nata nel 2007 da una donna ugandese, Pamela Anyoti Peroraci, che con il marchio "Asante Mama" opera, oggi, in dieci distretti del Nord Est del suo Paese. Questa impresa sociale, che contribuisce al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del governo di Kampala, coinvolge 10mila agricoltori nella produzione di peperoncino, erbe, spezie culinarie, tisane e cacao. Lo scopo è quello di promuovere un'agricoltura sostenibile per le comunità rurali, a cui Pamela Anyoti Peronaci ha trasmesso le tecniche di coltivazione più appropriate per proiettare i prodotti nel mercato globale.
Dall'Indonesia (passando per la Spagna) un'opportunità per i lavoratori diversamente abili - L'impresa spagnola "Arte Javane" propone invece oggettistica in bambù e, in particolare, amplificatori naturali per iPhone e smartphone realizzati, in Indonesia, da lavoratori disabili. Solidarietà, in questo caso, ma anche sostenibilità ambientale grazie all'uso di materiali autoctoni come il bambù, che prosperano nel più grande Stato-arcipelago del mondo.
Un mestiere antico per i non vedenti - L'impegno a favore delle comunità locali emerge anche in una delle tante imprese europee presenti in fiera. La tedesca "Blindenhilfswerk Dresden" rappresenta infatti un'attività artigianale che impiega professionisti non vedenti nella creazione di spazzole e pennelli di alta qualità fatti interamente a mano con materiali di qualità 100% naturali, dal più classico al più moderno. Oltre ad offrire lavoro a persone non vedenti, insegna loro un mestiere antico e di stampo puramente artigianale, favorendo il completo inserimento nel mondo del lavoro.
L'arte della pasticceria contro la violenza sulle donne - Tra le opere sociali, all'Artigiano in Fiera, è presente "Albero del Pane", che espone prodotti realizzati grazie al progetto "Gola e Gusto". La cooperativa gestisce due storiche pasticcerie milanesi, una nel quartiere Affori (Angolo del dolce) e l'altra nel quartiere Isola (Pasticceria Gola), dando lavoro a ragazze vittime di violenza che vengono aiutate a rifarsi una vita. Ad affiancare i maestri pasticceri circa trenta ragazze. Giovani, al momento, ospitate presso la comunità educativa dell'associazione gruppo di "Betania onlus - Villaluce di Milano". Il lavoro artigianale in pasticceria rappresenta per tutte loro un'occasione per imparare un lavoro e tornare a costruirsi un futuro in autonomia.
La birra "made in Rebibbia" - Un altro esempio di solidarietà riguarda la birra. In fiera, infatti, ne è distribuirà una prodotta dal birrificio artigianale gestito da Semi di Libertà Onlus e preparata dai detenuti di Rebibbia. Il progetto "Vale la pena" ha portato nove persone recluse nel penitenziario, con accesso a misure alternative (permessi e semilibertà), ad avvicinarsi alla produzione della bevanda. Nel piccolo laboratorio situato nei locali dell'Istituto agrario "Sereni" di Roma, concesso tre anni fa in comodato d'uso alla Onlus, vengono prodotte diverse etichette.
Una goccia di latte per Aleppo - Anche nell'area dedicata ai bambini uno dei fil rouge sarà la solidarietà. Nel Padiglione 5-7 "Magica Compagnia", servizio nursery e baby parking, in collaborazione con Aiuto alla Chiesa che Soffre, sostiene infatti il progetto "Una goccia di latte per Aleppo", raccogliendo il grido dei genitori siriani. I visitatori possono sostenere il progetto attraverso una donazione e i bambini scrivere il loro augurio ai piccoli amici di Aleppo. Attraverso "Una goccia di latte", Aiuto alla Chiesa che Soffre dona l'essenziale alimento ogni mese a 2.850 bambini, appartenenti a 1.500 famiglie cristiane della martoriata città siriana.