La riproduzione di quello che è diventato il simbolo della distruzione del Califfato è esposto a Trafalgar Square, a Londra. Si tratta di una scultura alta 15 metri e pesante 11 tonnellate
L'Arco di Palmira "rinasce" dalla ceneri della distruzione grazie a una tecnologia tutta italiana. A Londra, nella centralissima Trafalgar Square, è stata inaugurata una copia del monumento diventato simbolo dell'arte minacciata dalla barbarie dell'Isis. La riproduzione dell'Arco del Tempio di Bel, in marmo giallo egiziano, è stata realizzata in Toscana con una tecnologia digitale ad altissima precisione, in pratica con una mega stampante 3D. La riproduzione è figlia di un progetto concepito dall'istituto di archeologia Digitale (IDA) di Oxford, dall'Università di Harvard e dall'Unesco.
Professionisti italiani - A riportare l'Arco romano costruito circa duemila anni fa sarà la TorArt srl, azienda di Carrara specializzata in scultura e fondata da Giacomo Massari con Filippo Tincolini. "Abbiamo ricostruito una copia in scala dell'Arco di Palmira - ha spiegato Massari -, usando i nostri robot antropomorfi e marmo giallo egiziano. L'Unesco sarà l'ente che coordinerà la ricostruzione del sito archeologico".
La perla del Medio Oriente - Grazie a precisissime braccia meccaniche e a un software all'avanguardia, la città antica tornerà così la "perla del Medio Oriente". L'Arco ricostruito in 3D lascerà Londra per poi attraversare il mondo, passando da New York e Dubai e terminando il suo viaggio, per l'appunto, a Palmira. Gli antichi Romani hanno costruito questa città, ora gli italiani nel XXI secolo la ricostruiscono.
Lo scempio dell'Isis - Per quasi un anno nelle mani dello Stato Islamico, il sito Unesco di Palmira è stato riconquistato nel mese di marzo dall'esercito siriano coadiuvato dall'aviazione russa. I militanti islamici hanno distrutto parte dei tesori archeologici e hanno usato l'antico anfiteatro per le esecuzioni a morte. Il tempio di Bel è stato in buona parte distrutto e i resti dell'Arco sono stati ritrovati sul terreno tutto attorno al sito che risale al terzo secolo, di cui ora restano intatte solo due colonne.