La star della musica ha raccontato all'edizione britannica di "Vogue" il dramma che continua a vivere
Non solo lo shock e il dolore per la strage, ma anche sintomi di una vera e propria sindrome da disordine post traumatico. Ariana Grande ha raccontato in un'intervista all'edizione britannica di "Vogue" gli effetti sulla sua psiche dopo l'attacco terroristico compiuto il 22 maggio 2017 tra la folla che usciva da un suo concerto all'Arena di Manchester, nel Regno Unito.
"Non credo che potrò mai parlare di ciò che è accaduto senza piangere", ha confessato la 24enne popstar italoamericana, sottolineando come la forma di stress subita abbia avuto una componente patologica "reale".
Inoltre ha aggiunto che non ha voluto parlare di questo problema finora per rispetto nei confronti delle sofferenze, molto più intense, che stanno provando altre persone a causa dell'attentato. L'atto terroristico era stato causato dal giovane jihadista kamikaze d'origine libica Salman Abedi, simpatizzante dell'Isis, ed era costato la vita a 23 persone, con 250 feriti.
La Grande aveva mandato nei giorni scorsi un messaggio di solidarietà alla gente di Manchester, proprio in occasione delle commemorazioni del primo anniversario della strage. "Vi penso tutti i giorni. Vi amo con tutta me stessa e vi mando tutto il calore e la luce che ho da offrire in questa giornata molto impegnativa" aveva scritto su Twitter.
Poi ha anche condiviso su Instagram la foto del suo nuovo tatuaggio, dedicato alle vittime dell'attentato: una piccola ape operaia (simbolo della città di Manchester), posizionata dietro l'orecchio sinistro. Il post era accompagnato da una sola parola nella didascalia: "Forever".