G8 AL CINEMA

Arriva "Diaz", si accendono le polemiche

Per il regista "nulla di inventato", per il Sap "serviva più equilibrio"

06 Apr 2012 - 16:49
 © Ufficio stampa

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Uscirà il 13 aprile il film di Daniele Vicari "Diaz" dedicato alle violenze della polizia alla scuola Diaz e alla caserma di Bolzaneto durante il G8 di Genova nel 2001. "Non è un cinema civile o politico perché qui - dice Vicari - non ci sono teorie ma fatti accertati da sentenze". Non concorda il sindacato di polizia Sap. "Non è esattamente un film da proiettare nelle scuole - dice il segretario Stefano Paoloni -, non è proprio educativo. Ci voleva forse più equilibrio".

Affrontando una delle pagine più controverse della storia dell'Italia contemporanea il minimo che il film di Vicari possa fare è sollevare un vespaio di polemiche.

La pellicola racconta, per 120 minuti, una giornata di alcuni dei ragazzi protagonisti della vicenda. "Tutto ciò che abbiamo mostrato nel film è accaduto veramente - spiega il regista durante la conferenza stampa romana -. Ho scritto la sceneggiatura insieme a Laura Paolucci, basandomi esclusivamente sugli atti processuali. Ho voluto rispettare ciò che è realmente accaduto - continua - perché il mio obiettivo è far sì che lo spettatore si ponga alcune domande: cos'è la democrazia? Cosa vuol dire vivere in un Paese democratico?".

Stefano Paoloni, segretario nazionale del Sap, non nasconde che ''gli errori alla Diaz e a Bolzaneto ci siano stati e che chi ha sbagliato è giusto che abbia il processo. Non mi riconosco nei miei colleghi - spiega -, però penso che Vicari abbia rappresentato in modo eccessivo, quasi caricaturale quello che è accaduto per dare una maggiore impronta negativa". A Genova ''sono stati fatti errori - continua -, è fuori discussione e infatti ci sono le sentenze di primo grado e di appello. Ma alcuni passi avanti sono stati fatti. Certo 'Diaz', come pure 'Acab' qualche mese fa - conclude -, in questi tempi caldi non è che fa bene alla pacificazione, anzi rischia di fomentare''.

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