Il musicista ha raccontato che quando lo hanno informato della vittoria del premio ha stentato a crederci: "Chi si sarebbe mai sognato una cosa simile?"
"A Stoccolma per il Nobel? Ci andrò...se posso". Così Bob Dylan, in un'intervista al "Daily Telegraph", ha rotto il silenzio, che durava da più di due settimane, sul conferimento del premio per la letteratura. L'enigmatico musicista ha poi definito "una gran bella cosa" l'assegnazione del Nobel.
Apparentemente compiaciuto di aver ricevuto il premio che per anni numi della letteratura mondiale come Philip Roth, Dom DeLillo e Haruki Murakami hanno vanamente sognato, Dylan dice che "è difficile crederci" anche se il suo nome era finito da anni nella rosa dei finalisti.
"Non mi sarei mai sognato una cosa simile" - Quando glielo hanno annunciato la sua prima reazione è stata "straordinario, incredibile. Chi si sarebbe mai sognato una cosa simile?".
Il silenzio sulla vittoria, "beh, io sono qui" - Perché allora il lungo silenzio che lo ha fatto bollare come "maleducato e arrogante" da almeno un membro della giuria? Dylan non spiega: "Beh, io sono qui", come se fosse semplicemente il caso di alzare la cornetta e fare il suo numero di telefono.
Dylan chiama anche Stoccolma - Poco dopo la pubblicazione dell'intervista sul "Daily Telefgraph", la Fondazione di Stoccolma, che il 13 ottobre ha premiato il cantante, ha fatto sapere attraverso un comunicato che Dylan ha chiamato la segretaria permanente del premio, Sara Danius, riferendole come la notizia dell'assegnazione del Nobel lo avesse lasciato "senza parole". Il cantante avrebbe inoltre detto di aver "apprezzato molto l'onore ricevuto".