Cesare Cremonini: "Dopo i live mi fermo per scrivere il mio album più bello"
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Reduce da due sold out al Forum di Assago il cantautore si racconta a Tgcom24
A 35 anni per Cesare Cremonini tutte le cose che servono sono finalmente al loro posto. Prima aveva dalla sua le radio ma non i live, poi la discografia che lo premiava ma gli mancava il supporto di un pubblico affezionato, oggi - come confessa a Tgcom24 - "Si chiude un cerchio". Nel 2015 ha portato in concerto più di 220mila persone e ora è pronto a fermarsi: "Per un paio d'anni, per scrivere il prossimo album che sarà il più bello della mia vita".
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Cesare è reduce da due sold out al Forum di Assago dove non si è risparmiato. Ha cantato, ballato e sudato tantissimo per più di due ore tenendo incollati i fan, grazie a una scaletta azzeccatissima, in cui ha alternato i "grandi classici" come "50 Special" a brani più intimi come "Maggese" e "Marmellata #25". Come uno showman navigato, Cremonini non si è risparmiato sul grande palco, avanti e indietro sulla lunga passerella che attraversa la scena e che rende più "fisico" oltre che energico il contatto con il pubblico, e poi grandi schermi, compresi quelli orizzontali che "calpesta". "Ma sia chiaro - avverte - gli effetti speciali non sono una copertura, perché non manca la cosa più importante: la musica". Il 17 novembre, per il suo "Più che Logico Tour" sarà la volta di Montichiari (Brescia), poi Padova al Palafabris il 19 e Conegliano (Treviso) alla Zoppas Arena, quindi il 22 a Trieste al Palatrieste e infine la chiusura al Palasport di Verona il 24 novembre.
Cesare racconta questo spettacolo...
E' un gol da centrocampo, é uno spettacolo difficile e proprio per questo mi dà tanta soddisfazione. C'era il rischio dopo solo un anno dal tour di ripetersi. Di rifare tutto. E invece mi sono impegnato in prima persona per fare in modo che fosse diverso. Completamente nuovo. Allo specchio c'ero io. E mi sono impegnato per superarmi. Non volevo che fosse un pareggio, ma una vittoria. Ho fatto di tutto perché ci fosse di più.
Come hai scelto le canzoni?
Sono 23 singoli su 24 canzoni, ma ne ho lasciate fuori una decina. Le grandi squadre sono anche quelle che hanno dei bravi campioni in panchina. Ci sono delle riscoperte bellissime come "Maggese" o come "Le tue parole fanno male", e ci sono canzoni nuove che facciamo per la prima volta dal vivo come "Lost in the weekend" e "46". È uno spettacolo musicale. Alcune canzoni hanno le stesso vestito perché non si è sgualcito ed è giusto che rimanga così. Altre come ad esempio "Una come te", che durante il concerto reinterpreto in chiave jazz, che mi permette di creare una atmosfera intima.
Dopo i live che succede?
Mi fermo. Voglio che il prossimo disco sia il più bello della mia vita. Non mi fermo veramente, ma mi metto a scrivere e quindi a lavorare. Mi riposerò un po', ma l'obiettivo è quello di fermarmi per davvero per un paio di anni per concentrami nella scrittura di un album che io voglio che sia il migliore. Ora il mio avversario vero sarò io.
Hai già delle idee per il nuovo album?
No. Scoprirò delle cose. Sono un artigiano e lavoro la materia prima con la stessa cura, con coerenza. E se scopro una tecnica nuova la aggiungo ma senza la voglia di cavalcare una moda. Anche per gli altri dischi ho fatto così. Quando mi dicevano ti sei rinnovato, in realtà non mi rinnovavo ma stavo scoprendo delle cose senza nessuna premeditazione, ad esempio mischiare l'elettronica alla melodia.
Tornando ai live, cosa fai per tenerti in forma?
Intanto non sono abbastanza sportivo. Mi nutro dell'entusiasmo del pubblico, non sento nessuna fatica sul palco e sono dotato naturalmente dall' energia del pubblico. Questo mi succede solo in concerto e diventa tutto facile. Limito l'ingordigia per la vita e lo faccio anche per il pubblico.
L'intervista è stata realizzata la notte degli attentati a Parigi, Cremonini ha voluto ricordare le vittime su Facebook con un lungo post: "Andate con lo stesso sorriso di prima ai concerti, ascoltate la musica, riempite i teatri, i cinema, le biblioteche, le università, gli stadi, le piazze, i bar e le strade, le discoteche e i ristoranti e i negozi e i centri sociali e le spiagge e i prati e le montagne e le terrazze e salite sugli aerei, sulle navi e sui treni e sognate liberamente. Tutto questo non è altro che libertà se messa al servizio del cuore. C'è chi non può più farlo battere ora, e da qualche parte lassù lo vorrebbe ancora!! Grazie per queste notti uniche Milano. Il mio cuore era proprio lì".