Protagonista con i suoi compagni di band di un ottimo concerto all'Home Festival di Treviso, Tgcom24 ha incontrato il batterista Roger Taylor, che rievoca gli incredibili anni Ottanta e la figura di Lady D
di Andrea Ferrario© ufficio-stampa
In occasione dell'Home Festival di Treviso, Tgcom24 ha incontrato Roger Taylor, batterista dei Duran Duran, chiamato a parlare in nome della band. Oltre a ricordare i fantastici (e sfrenati) anni Ottanta, il musicista inglese - una persona molto tranquilla e ben disposta a dialogare - rievoca i due incontri con Lady D ("una persona amabile" e "umile"), e infine elogia l'Italia, che definisce una vera e propria "seconda casa" per il suo gruppo.
Protagonista insieme al resto della band di un ottimo concerto nella prima serata della kermesse trevigiana, Roger Taylor spiega le sensazioni che ha provato negli anni Ottanta in occasione di quella "ascesa davvero rapida" dei Duran Duran, che l'hanno poi portato a lasciare il gruppo. A vent'anni dalla morte di Lady D, il batterista 57enne ricorda poi con affetto la sua figura ("Un onore sapere che era nostra fan"), ed è realmente affranto quando ricorda la tragica fine della Principessa del Galles.
Roger, nella vostra ultima hit "Pressure Off" trattate il tema del tempo e della corsa sfrenata verso il successo. Hai mai avuto la sensazione di vivere troppo velocemente, di aver ossia bisogno di un momento di riflessione sulla tua carriera?
Direi proprio di sì: posso dire che c'è stato un periodo negli anni Ottanta in cui mi sono accorto che stavo vivendo un po' troppo velocemente, e avevo dunque bisogno di allontanarmi, di prendere del tempo per me. In quegli anni i Duran Duran hanno avuto un'ascesa davvero rapida. Difatti, sono ritornato a far parte della band nei primi anni Duemila, in occasione della reunion, quando siamo ritornati in tour con la formazione storica.
Esattamente vent'anni fa, il 31 agosto 1997, moriva Lady D. Aveva più volte dichiarato che la sua band preferita erano proprio i Duran Duran. Che ricordi hai di lei?
Prima di tutto mi preme dire che è stato davvero un onore avere la Principessa Diana tra le nostre più grandi fan: Rio è stato sicuramente tra i suoi album preferiti. Personalmente, l'ho incontrata due volte: in quelle occasioni si è dimostrata davvero graziosa, una persona bellissima. Di lei mi ha colpito la grande umiltà. E' davvero un dispiacere che abbia avuto una morte così violenta e tragica. E' sempre stata una persona davvero amabile.
Siete un gruppo storicamente molto amato in Italia. Ma, guardando più dal vostro punto di vista, cosa vi attrae del nostro Paese?
Sai, davvero troppe cose. Il cibo è fantastico, le persone sono cordiali, il tempo meteorologico è ottimo; credo che siate davvero fortunati. Insomma, penso che l'ospitalità sia veramente nella vostra natura. Gli italiani la dimostrano pienamente quando veniamo qui, ci hanno sempre offerto un benvenuto accogliente e caloroso. Per noi è come se fosse una seconda casa.
La line-up della terza giornata - Molta musica italiana nella terza giornata dell'Home Festival di Treviso, dove saliranno sul main stage J-Ax & Fedez e Thegiornalisti. Oltre a Steve Angello, Chris Liebing, Kungs e Ofenbach, ci saranno anche Sfera Ebbasta & Charlie Charles, Birthh, Mudimbi, Angemi, Lowlow, Ex-Otago, Elyne, Lele Sacchi, The Minis, Christaux e Ackeejuice Rockers. Completano il cast, tra i molti altri, Hoodie Allen, You Me At Six, Jasmine Thompson, Astroid Boys e Danko.