Il cantautore milanese debutta nelle vesti di speaker radiofonico con "Il falco e il gabbiano", in onda su Radio24 dal 2 febbraio
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Parte il 2 febbraio, alle 15.30 su Radio24, "Il falco e il gabbiano", trasmissione che vede debuttare nei panni di speaker radiofonico Enrico Ruggeri. Cantante, scrittore, conduttore televisivo e ora anche radiofonico. "Raccontare è la cosa che mi piace di più e la radio mi sembra l'approdo naturale - spiega a Tgcom24 -. Andremo a cercare storie di personaggi magari poco noti oppure le cose che nessuno sa di personaggi dei quali pensiamo di sapere tutto".
Cantautore, conduttore televisivo, scrittore. Con la radio hai chiuso il cerchio?
Mi sembra un approdo abbastanza naturale per uno come me che ama usare la parola per immagini ed evidenziare aspetti poetici, e soprattutto raccontare storie.
Il titolo riprende il tuo album del 1990. In quel caso il riferimento era alla tua doppia anima rock e poetica. In questo caso qual è l'aggancio?
Intanto c'è un aspetto narcisistico: mi piace firmare con qualcosa che mi rappresenti, come in passato avevo condotto trasmissioni che si intitolavano "Quello che le donne non dicono" e "Mistero". In questo caso però il titolo rispecchia bene le storie che racconteremo, tutta a doppia chiave di lettura, come quelle che preferisco.
Andrai quindi alla ricerca degli aspetti sconosciuti delle storie di personaggi famosi?
Non credo agli assolutismi di bene e male. Tutti noi abbiamo punte nobilissime e cadute cialtrone. In questa trasmissione andremo a cercare storie di personaggi magari poco noti oppure le cose che nessuno sa di personaggi dei quali pensiamo di sapere tutto. Per esempio Braille: tutti lo associano al codice di lettura per i non vedenti, ma dietro c'è una storia incredibile...
Sarai impegnato con la trasmissione fino a luglio ma nel contempo stai realizzando il tuo nuovo album. Come procede il lavoro?
Sto scrivendo e stiamo registrando. Il progetto strada facendo si è decisamente ampliato, tanto che per un po' di tempo avevo anche sfiorato l'idea di presentarmi per Sanremo ma alla fine non ci sono stato dentro con i tempi.
In questo disco ritrovi alcuni tuoi vecchi compagni di viaggio...
Sì, ci saranno Stefania Schiavone che suonava il pianoforte negli Champagne Molotov, ma anche Davide Brambilla che ha suonato la tromba con me per qualche anno. Fare un disco deve essere un piacere e rivedere i vecchi amici fa parte di questo piacere. Questo è un mondo dove non ci si sposa e non si divorzia mai per sempre.
All'epoca del precedente Frankenstein avevi detto che sarebbe stato il tuo ultimo album di quel genere: hai cambiato idea?
No. Quella era una dichiarazione fatta con una punta di amarezza che si riferiva a quel tipo di album. Il nuovo disco sta venendo bene ma si tratta di canzoni. "Frankenstein" invece era un progetto composito. Quando ci sarà da scrivere il mio coccodrillo spero venga ricordato come una delle mie cose piu rappresentative, anche se per i motivi che sappiamo ha venduto molto meno di "Peter Pan" o de "Il falco e il gabbiano".