Youtuber, autore tv e videomaker, il 22enne milanese racconta il successo a Tgcom24 dopo aver conquistato il disco d'oro solo grazie allo streaming e 22 milioni di visualizzazioni con la canzone "Andiamo a comandare"
di Santo PirrottaIl segreto del successo? Non sa spiegarselo neanche lui. Fabio Rovazzi, 22 anni, milanese, ha conquistato il disco d'oro solo grazie allo streaming. Professione youtuber, videomaker e autore tv, il suo brano "Andiamo a comandare" è diventato un vero e proprio tormentone con più di 22 milioni di visualizzazioni. E dalla stanzetta è stato catapultato sul palco del Coca Cola Summer Festival. "Sono un comico web, non un cantante", confessa a Tgcom24.
Fabio, Fedez dice che non sai cantare...
Ha ragione, io non nasco come cantante, mi definisco un comico musicale. E non mi aspettavo neanche di dover definire questo ruolo perché questo successo è davvero inaspettato. Non ho mai cantato e non ho mai pensato di fare il cantante...
Fedez e J-Ax sono anche pazzi di te...
Siamo molto amici e ci stimiamo a vicenda. Lavoriamo insieme molto bene.
Come vivi il successo?
Come quando un mini cicciolo che ti esplode a Capodanno sulla mano. Me lo godo e sono contento che la canzone sia diventata virale tra i ragazzini piccoli, visto che non contiene messaggi sbagliati.
Come è nato questo progetto?
Per gioco e dall'unione di quello che stavo facendo: musica elettronica, videomaker e autore... ho unito le strade. E' stato un test che è andato molto bene e che proseguirà, ma non posso aggiungere altro.
Ripeti smepre che "Andiamo a comandare" non è un messaggio politico...
No. Possiamo comandare e divertirci con qualsiasi cosa. Non solo con droghe e alcol. Chiunque si può divertire con quello che ha a disposizione. Non mi piace l'eccesso.
Sei uno youtuber, ci spieghi in cosa consiste?
Lo youtuber non ha un compito particolare e io in realtà non sono uno youtuber considerato che ho solo 4 video. Faccio cose un po' diverse, sono un comico web. Per tornare alla tua risposta, per caso si diventa molto seguiti, si racconta la giornata...
Come usi i social?
C'è gente che sta attaccata tutto il giorno sui social e può essere un'arma a doppio taglio, stanno occupando troppo la nostra vita. E' un difetto. Ma farsi i cavoli degli altri è sempre piaciuto a tutti. Io cerco di essere attivo ma non troppo, rispondo quando riesco. E ricevo anche tanti video di intere classi che a scuola cantano la mia canzone...
Cosa ci dici di te?
Arrivo da Lambrate, un quartiere di Milano, ho scelto il liceo artistico perché mi piaceva disegnare ma poi quando mi hanno imposto la mia passione l'ho persa. Sono un autodidatta. Ora è facile sopratutto grazie al Web.
Non hai paura di sparire?
Può succedere, anche questo è il Web. Spero di no. Voglio continuare a fare quello che mi piace: scrivere idee, ad esempio.
Al Coca Cola Summer Festival sarà la tua prima esibizione tv, come ti senti?
Ansia 2.0. Sono gasato. Ma mi sento un po' un troll, certo mi piace. Ho pensato una esibizione particolare con tanti ospiti sul palco e che vedrete presto in tv.