Marlene Kuntz: "Gli anni passano ma non ci è passata la voglia di pestare duro"
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E' uscito "Lunga attesa", il nuovo album del gruppo di Cristiano Godano. Tgcom24 ha incontrato il leader della band che si è tolto qualche sassolino dalle scarpe sul mondo indie...
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Tre anni sono passati dal precedente lavoro in studio ma ora "Lunga attesa" è qui. Così si intitola il nuovo lavoro dei Marlene Kuntz, nel quale il gruppo di Cristiano Godano ha rispolverato un'attitudine aggressiva con chitarre (distorte) protagoniste assolute e grande voglia di rock. "Preparando il tour celebrativo di 'Catartica' ci siamo accorti che ci piace ancora pestare - dice Godano a Tgcom24. - E 'Lunga attesa' è la conseguenza".
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Decimo disco per una band che in 25 anni ha segnato la storia del rock italiano. Una storia iniziata con "Catartica", nel 1994, e che da lì in qualche modo riparte. Perché proprio il tour celebrativo di quell'uscita ha dato modo a Godano e compagni di ritrovare determinati stimoli su sonorità che sembravano essere state messe un poco da parte per tramutarsi in forme espressive diverse. Per il gruppo un ritorno a largo spettro: non solo il disco, ma anche un tour e, il 17 febbraio, l'uscita nei cinema di tutta Italia di "Marlene Kuntz. Complimenti per la festa", il film diretto da Sebastiano Luca Insinga, che mostra la band sotto una veste inedita e molto intima attraverso l'utilizzo di filmati di archivio di ieri, alternati a musica e interviste di oggi. Ma partiamo da "Lunga attesa" e dal suo impatto sonoro, con il suo muro di chitarre in faccia all'ascoltatore... "Crediamo che la scintilla sia partita dalle prove per il tour di 'Catartica' - spiega Godano -. Ritrovandoci in sala prove avevamo il pregiudizio che ci saremmo un po' massacrati le orecchie perché si trattava di tornare a pestare molto per rimettere in piedi un disco che creammo quasi 25 anni fa".
E invece...
Invece non solo non ne siamo usciti storditi ma ci siamo divertiti molto. E ci ha fatto pensare che potevamo creare della musica di suoni così aggressivi. E una volta provato ci siamo accorti che è ancora figo.
Avete scoperto che dopo tanti anni è ancora divertente pestare?
Non solo. E' stimolante e creativo ed è diventato il leit motiv dell'idea per il disco nuovo. La base è stata quelle di voler fare un lavoro di chitarre.
Tra l'altro, in periodi dominati da elettronica e minimalismo, la vostra non è stata nemmeno una scelta dettata dal gusto dominante, anche nella scena indie. E' così?
Non siamo né ingenui né naif. Abbiamo delle consapevolezze però siamo una band che fino ad ora ha dimostrato di avere voglia di rischiare. La cosa importante è che ci sia la canzone, poi se la rivesti di chitarre o di elettronica non cambia la sostanza. Noi le canzoni le sappiamo scrivere e credo che in questo album di brani che un loro potenziale di memorabilità ce ne siano. Ci assumiamo il nostro piccolo rischio ma c'è tanta gente che è affezionata a quel tipo di suono molto metal, chitarra, basso e batteria, e se ne frega di dove vadano le mode del momento.
In "Lunga attesa" molti pezzi combinano una grande melodicità e un suono molto aspro. E' una combinazione nata in fase di scrittura o di arrangiamento?
Fa parte del nostro dna. Il nostro disco più celebrato è "Catartica", ed è un disco fatto di tanta melodia. Da Sudamerica a Lontano dall'aria, Lieve e Gioia che mi do, sono canzoni dove la melodia è estremamente marcata e importante. Abbiamo nel nostro profondo l'insopprimibile esigenza di mescolare queste due anime.
Che tipo di spettacolo state preparando per il tour?
Sarà un show che presenterà una band molto viva, capace di suonare rock con molto tiro e competenza. Abbiamo alle spalle quasi 2000 concerti e il sound di questo disco è la premessa per uno spettacolo impetuoso che darà delle bordate di pura energia.
Come vedi l'attuale scena indie?
Io non sono un buon ascoltatore di musica italiana di questi ultimi tempi, quindi mi astengo dal giudizio su questa o quella band. Posso dire che non mi piace molto il mondo dell'underground. Intanto per la sua autoreferenzialità, e poi per l'atteggiamento medio che si ha nei confronti di qualsiasi band che riesce ad alzare un po' la testa. Parte subito un gioco al massacro che mi pare figlio di molti musicisti che rosicano e non hanno nessun interesse alla coesione. Non c'è volontà di mantenere in vita una scena che è in gravi difficoltà di numeri. Questa guerra tra poveri è triste e non fa bene al rock italiano. Ammesso che a questi interessi il rock italiano.
"LUNGA ATTESA TOUR 2016"
25 FEBBRAIO - PARIGI - L'ALIMENTATION GENERALE
27 FEBBRAIO - BRUXELLES - VK
28 FEBBRAIO - LONDRA - HOXTON SQUARE BAR & KITCHEN
29 FEBBRAIO - DUBLINO - WHELAN'S
2 MARZO - AMSTERDAM - SUGAR FACTORY
11 MARZO – MILANO – FABRIQUE (TIMmusic ONSTAGE AWARDS WEEK)
12 MARZO - MARGHERA (VE) – RIVOLTA
17 MARZO - COSENZA - UNICAL
18 MARZO - GROTTAMMARE (AP) - CONTAINER
19 MARZO RIMINI - VELVET
23 MARZO - ROMA - QUIRINETTA
24 MARZO - TERNI - OPIFICIO
25 MARZO - VERONA - MALKOVIC C/O PIKA CLUB
26 MARZO - BERGAMO - DRUSO
01 APRILE - TORINO - HIROSHIMA MON AMOUR
02 APRILE - PERUGIA - AFTERLIFE
08 APRILE - GATTATICO (RE) - FUORI ORARIO
09 APRILE - FIRENZE - AUDITORIUM FLOG
10 APRILE - S.MARIA A VICO (CE) - SMAV
15 APRILE - SAMASSI (CAGLIARI - MEDIO CAMPIDANO) - BIGGEST
20 APRILE - BOLOGNA - LOCOMOTIV
21APRILE - BRESCIA - LATTERIA MOLLOY
22 APRILE - BRESCIA - LATTERIA MOLLOY
23 APRILE - LIVORNO - THE CAGE