Rocky Horror Show: "Mettete le vostre calze a rete e venite a divertirvi!"
© ufficio-stampa
© ufficio-stampa
Torna nei teatri italiani il musical cult di Richard O'Brien. Tgcom24 ha incontrato Stuart Matthew Price, che interpreta Riff Raff
© ufficio-stampa
Dopo alcuni anni di assenza, torna in italia il "Rocky Horror Show". Lo spettacolo cult definito "la madre di tutti i musical" approda dal 5 al 20 maggio al teatro della Luna di Milano e a Ravenna dal 22 al 24. Un'edizione rinnovata, come spiega a Tgcom24 uno dei protagonisti, Stuart Matthew Price: "Abbiamo puntato sull'atmosfera dei b-movie presente nel film e ci saranno elementi glam e burlesque. La gente scoprirà una versione unica".
© ufficio-stampa
© ufficio-stampa
Se la trasposizione cinematografica, "The Rocky Horror Picture Show", ha trasformato il musical scritto da Richard O'Brien in un mito, la versione teatrale, oltre che essere l'originale, permette di perpetuare quel mito, rinnovandosi di continuo e trovando nuovi spettatori pronti a farsi trascinare nell'audience partecipation, ovvero quel fenomeno tipico del Rocky che vede il pubblico partecipare attivamente, con travestimenti a tema ma anche battute recitate in risposta a quelle degli attori, lancio di riso, spari con pistole ad acqua e, ovviamente, ballare uno scatenato "Time Warp" sotto il palco.
Questo è tutto quello che in un "Rocky Horror Show" non può mancare. Ma quest'anno ci saranno delle novità. "Questa produzione è diversa da qualsiasi altra versione del Rocky Horror Show che abbia visto, direttamente o in video - spiega Price -. Credo che le persone che sono scettiche e vorrebbero vedere a teatro di fatto una riproduzione del film potrebbero essere un po' spaventate. Ma una volta che verranno a vederci saranno travolte dalla miglior versione del Rocky mai vista, dove troveranno tutto quello che significa Rocky Horror".
Riff Raff è un personaggio chiave, interpretato in origine proprio da Richard O'Brien. Come lo hai affrontato?
Questa versione "riarrangiata" mi ha dato la possibilità di costruire un Riff Raff nuovo e questo è molto eccitante perché sento il personaggio molto più mio. Per il resto il pubblico ama talmente tanto ogni personaggio, sia le sue caratteristiche che le canzoni che canta, che il fatto di essere Riff Raff e non un altro alla fine non è fondamentale. Conta il fatto di far parte della storia e di essere consapevoli di avere un'eredità da portare avanti. Tutte cose che mi hanno spinto a tornare a questo personaggio.
Non avete avuto timori nel ritoccare uno spettacolo così amato al punto che i fan ne conoscono il testo a memoria?
Credo sia sempre pericoloso toccare qualcosa di iconico e cult come questo show. Ma è utile ricordare perché lo spettacolo è stato scritto e come il film stesso fu girato come un b-movie. Noi volevamo rendere omaggio a quell'idea. Ovviamente sul palco non ci sarà una copia carbone del film ma la nostra produzione, senza rifare il film, è immersa nello stesso mondo dei b-movie e delle pellicole di fantascienza.
Quindi il punto di riferimento è il film più ancora che il testo teatrale?
In realtà è un bel match. Perché a dire il vero noi siamo tornati al copione originale della prima versione teatrale. Ma, dal momento che il film è un'icona così potente, abbiamo aggiunto un'atmosfera da b-movie. Credo che alla fine il mix delle varie cose funzioni davvero bene per i fan accaniti del Rocky Horror.
Negli anni 70 il messaggio di libertà, soprattutto sessuale, dello show era dirompente. Oggi ha la stessa valenza o è amato solo perché ha belle musiche ed è una festa collettiva?
Oggi la società è più aperta globalmente e disposta ad accettare quello che ognuno è come persona, ovviamente con qualche eccezione. Se andiamo indietro ai primi anni 70 uno spettacolo che invitava a essere se stessi, senza badare a etichette e convenzioni, soprattutto in campo sessuale, era sicuramente più rischioso. Ma credo che il messaggio sia ancora attualissimo.
Se dovessi definire cosa è il Rocky in una parola?
Il Rocky è libertà. Puoi essere un impiegato di ufficio che sta in giacca e cravatta dalle 9 alle 5 tutti i giorni e venire a teatro in tacchi e calze a rete e nessuno ti giudicherà. Ma nessuno lo farà nemmeno se vieni semplicemente a vedere lo spettacolo, anche fare questo è una forma di libertà. Probabilmente è questo il motivo del successo dello spettacolo: abbiamo sempre bisogno di essere liberi da qualcosa: il "Rocky Horror Show" ce lo permette.