Il film del regista scozzese ha conquistato il premio più importante della 69.ma edizione del festival del cinema
Trionfa l'impegno sociale in questa 69.ma edizione di Cannes e trionfa un autore impegnato come Ken Loach. Al suo "I, Daniel Blake" è andata infatti la Palma d'Oro 2016. "Il mondo in cui viviamo si trova in una grave situazione" ha detto il regista inglese: "Ma la disperazione è pericolosa, voglio dare un messaggio di speranza: un mondo migliore è possibile e necessario".
Alla fine quindi a trionfare è l'impegno sociale del film del quasi ottantenne regista britannico, che dieci anni dopo "Il vento che accarezza l'erba", si porta a casa di nuovo il premio più ambito. Lo fa con il racconto dell'incontro tra un carpentiere disoccupato e alle prese con problemi di salute e una madre single e senza lavoro anch'essa. Entrambi costretti ai margini della vita. Una solidarietà che passa attraverso l'esperienza delle mense sociali e di una burocrazia inglese che invece di includere espelle gli ultimi della vita. Una vittoria a sorpresa che marca politicamente questa edizione, come ha voluto sottolineare Loach nel discorso di ringraziamento. "Siamo in un mondo pericoloso dove il neoliberismo rischia di ridurre in miseria migliaia di persone - ha detto -. Il cinema è portatore di tante tradizioni, e fra questa c'è la protesta del popolo contro i potenti. Non solo un altro mondo è possibile, ma è necessario".
L`Iran porta a casa due premi, miglior attore a Shahab Hosseini, un marito che dimentica l`umana pietà quando non riesce a perdonare un vecchietto che ha osato per errore avvicinarsi alla moglie. E` il protagonista di The Salesman che porta a casa anche il riconoscimento per la miglior sceneggiatura. Jacklyn Jose protagonista del racconto criminale 'Ma' Rosa' firmato dal regista filippino Brillante Mendoza è la migliore attrice. La fotografia di una Romania corrotta ed un ponte tra il mondo della moda e l'aldilà sono le sceneggiature di Christian Mungui e Olivier Assayas per Bacalaureat e Personal Shopper, i due film rumeno e francese ai quali è andata la miglior regia. Xavier Dolan a solo 27 anni vince il Grand Prix de Jury con Juste la fin du monde mentre l'unico film statunitense ad entrare nel palmarés è American Honey dell'inglese Andrea Arnold. A bocca asciutta l'Italia anche per i premi collaterali siè rifatta con una radiosa Valeria Golino membro della Giuria presieduta dall'australiano George Miller affiancato da Kirsten Dunst, Vanessa Paradis, Donald Sutherland, Mads Mikkelsen, László Nemes, Arnaud Desplechin e Katayoon Shahabi.
TUTTI I PREMI DELLA 69.MA EDIZIONE
Gran Premio della giuria a 'Juste la fine du monde' di Xavier Dolan (Canada).
Miglior regia ex aequo al romeno Cristian Mungiu per 'Bacalaureat' e al francese Olivier Assayas per 'Personal shopper'.
Premio della giuria a 'American honey' di Andrea Arnold (Regno Unito).
Migliore sceneggiatura a 'Forushande (The salesman)' di Asghar Farhadi (Iran).
Migliore attrice a Jacklyn Jose per 'Ma' Rosa' di Brillante Mendoza (Fillippine).
Migliore attore a Shahab Hossein per 'Forushande (The Salesman)' di Asghar Farhadi (Iran).
Camera d'Oro per la migliore opera prima a 'Divines' di Hounda Benyamina (Francia-Marocco).
Palma d'Oro per il miglior cortometraggio a 'TimeCode' di Juanjo Giménez (Spagna).
Palma d'Oro alla carriera a Jean-Pierre Léaud.