La Mercatone Uno ha dato l'incarico a un avvocato: l'obiettivo è quello di verificare se il risultato finale sia stato illegittimamente alterato
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Il 2 agosto 2014 è cambiato tutto. E' servita l'infinita (e commovente) ostinazione dei familiari di Marco Pantani e il lavoro del loro legale, Antonio De Rensis, ma alla fine la Procura della Repubblica di Rimini ha riaperto le indagini sulla morte del ciclista con l'ipotesi di reato di omicidio volontario. Parallelamente, la procura di Forlì ha aperto un fascicolo a carico d'ignoti sull'esclusione subìta da Marco il 5 giugno 1999 a Madonna di Campiglio, durante il Giro d'Italia che gli avrebbe certamente "regalato" il secondo successo consecutivo "in rosa". Adesso, per gli amanti del Marco-atleta ancor più del Marco-uomo, si profila un possibile "miracolo", ovvero che a Pantani venga assegnato quel Giro d'Italia, poi vinto da Ivan Gotti davanti a Paolo Savoldelli e Gilberto Simoni. Il presidente della Mercatone Uno (il team per cui correva il Pirata, ndr) Romano Cenni, infatti, si è rivolto all'avvocato Marco Baroncini conferendogli il mandato affinché, da un punto di vista esclusivamente sportivo, possa essere riassegnato il Giro d'Italia del 1999 in primis a Marco Pantani come corridore e, quindi, alla Mercatone Uno come squadra.
Avvocato Baroncini, diciamolo subito: lei ha preso questo incarico perché convinto che debba emergere una verità nascosta per dieci anni?
Sono assolutamente convinto del fatto che Marco Pantani non debba essere "riabilitato", poiché si riabilita chi ha commesso un illecito; invece deve essere giustamente qualificato come uno dei più grandi ciclisti italiani e atleta di tutti i tempi.
Marco quel Giro lo stava dominando e sapeva bene che tutti i primi dieci in classifica sarebbero stati sottoposti a un controllo ogni mattina nell'ultima settimana di gara: è più facile pensare a un complotto, a un errore o ad altre ipotesi?
Non posso dire se si fosse trattato di un complotto, di un errore o di altre ipotesi, quello di cui sono certo è che stanno emergendo elementi nuovi che, uniti a quelli già valutati, dimostrano che la decisione adottata nei confronti di Marco Pantani e, di conseguenza, della squadra Mercatone Uno, debba essere modificata e revisionata, secondo i presupposti e i criteri previsti, in questo senso, dall'art. 37 delle Norme Sportive Antidoping del Coni che disciplina il giudizio di revisione.
La Mercatone Uno cosa vuole ottenere?
Come detto, la Mercatone Uno e, in particolare, il suo presidente, Romano Cenni, vorrebbero unicamente che a Pantani venisse ridato ciò che gli è stato ingiustamente tolto, così come a tutta la squadra.
Ci sono precedenti in materia? I meno esperti si ricordano soprattutto la medaglia d'oro assegnata a Carl Lewis dopo la squalifica di Ben Johnson e lo scudetto assegnato all'Inter dopo la retrocessione della Juventus.
A parte la considerazione prettamente giuridica per cui il settimo comma dell'articolo appena citato prevede espressamente che se, a seguito del giudizio di revisione, ai soggetti ingiustamente sanzionati debbano essere restituiti "i titoli sportivi, i premi e le somme eventualmente versate quali sanzioni economiche", a parte questa considerazione - dicevamo - l'ipotesi per cui la Procura di Forlì sta procedendo è quella della frode in competizione sportiva, ossia dell'alterazione del risultato finale della competizione stessa ed è, pertanto, logico, che il risultato sportivo, nel vero senso della parola, debba essere ancorato al momento in cui tale alterazione non si fosse ancora verificata. Per intenderci, alla tappa in cui Marco Pantani, ingiustamente escluso, era ancora concorrente del Giro d'Italia del 1999, ossia quella di Madonna di Campiglio, così rideterminando la Classifica Finale sino a quel traguardo e non a quello successivo e "alterato" di Milano. Per quanto concerne i precedenti, ve ne è uno abbastanza recente che riguarda il Campionato Italiano Rally in cui una vettura, in testa alla classifica sino alla terz'ultima prova, si trovò nel corso di quella successiva una fila di chiodi deliberatamente posti sull'asfalto e, così, dovette abbandonare la corsa a seguito dell'inevitabile foratura. Accertato il fatto con riproduzioni fotografiche e, di conseguenza, sollecitato il Comitato Esecutivo della Federazione Automobilistica, questo Organo decise di determinare la Classifica Finale sino alla prova in questione e, quindi, premiare come vincitore l'equipaggio della vettura in questione.
Quale sarà l'iter del procedimento sportivo?
Raccogliere quegli elementi e quelle prove nuove e sopravvenute che, come tali, giustifichino e fondino la richiesta di revisione ex art. 37 delle Norme Sportive Antidoping del Coni.
Ha in mano carte al momento sconosciute alla stampa e, soprattutto, alle autorità competenti?
Non se la prenda, ma in questo momento non posso risponderle.
Impossibile non chiederle se pensa che Vallanzasca possa essere il teste chiave di questa indagine.
Anche la testimonianza, in questo caso quella di Vallanzasca, è una prova nuova e sopravvenuta che, se valutata unitamente alle altre risultanze, può portare alla modifica della decisione di esclusione dal Giro d'Italia del '99 di Marco Pantani.
E' possibile immaginare qualche tempistica del processo sportivo?
Il processo sportivo è sicuramente molto rapido, se non rapidissimo, dal momento in cui si presenta la richiesta di revisione che non deve necessariamente attendere l'esito del processo penale o, quantomeno, le determinazioni del Pubblico Ministero nell'esercizio dell'azione penale.
Ha già avuto modo di parlare con la famiglia di Marco?
Non personalmente, ma per il tramite dell'Avvocato De Rensis, dando il mio sostegno e, soprattutto, quello del Presidente Cenni, a tutto quello che stanno facendo per la ricerca della verità.
Ed è possibile che il processo sportivo vada di pari passo con quello penale? Ci sarà sinergia con l'avvocato De Rensis?
L'Avvocato De Rensis ha fatto sicuramente un grandissimo lavoro senza il quale non saremmo altrettanto certamente a questo punto. Il mio impegno sarà quello di affiancarlo a margine, con l'unico scopo di perseguire la revisione del procedimento disciplinare e, quindi, di giungere al "traguardo" della riassegnazione del Giro a Marco Pantani e alla squadra di Mercatone Uno.