Il Festival della canzone italiana cambia pelle sotto la direzione di Claudio Baglioni
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Il Festival di Sanremo, per mano del suo direttore artistico Claudio Baglioni, prova a fare la rivoluzione e a cambiare pelle ancora una volta. E allora, per l'edizione numero 69, via la divisione tra Big e Nuove Proposte, come eravamo ormai abituati a vedere da più di 30 anni (era il 1984 quando Eros Ramazzotti veniva incoronato primo vincitore nella neonata categoria Giovani con Terra Promessa), e avanti tutta con un'unica gara, in cui saranno ammessi i due vincitori di un nuovo contest per 24 artisti "under 36" che si terrà nella settimana dal 17 al 21 dicembre. La kermesse, dunque, - a conti fatti - raddoppia, così come aveva sognato e ipotizzato il direttore artistico fin dall'inizio della sua avventura.
Le parole di Claudio Baglioni su Facebook - "Avrei potuto lasciare - ha scritto su Facebook Baglioni, riconfermato dopo gli ottimi e sorprendenti risultati dello scorso febbraio e intenzionato a fare ancora meglio -. E, invece, ho scelto di raddoppiare. Continuare, bissando, è la scelta più difficile. Ma il fascino dell'impresa è sempre proporzionale al rischio: più grande il rischio, più grande l'impresa. Per questo ho deciso di raddoppiare. L'idea di un Sanremo doppio mi girava in testa già da prima dell'edizione 2018. L'idea delle due settimane, nasceva dal bisogno di ripensare, arricchendola, una formula che, almeno nei suoi elementi essenziali, mi sembrava meritasse di essere rivitalizzata. A me non interessa solo un 'nuovo Sanremo': mi appassiona un 'Sanremo nuovo'. Un Sanremo, cioè', che abbia qualcosa di inedito, nel senso di interessante, avvincente, magari addirittura sorprendente, da dire e lo dica nel modo migliore possibile. Bisogna anche alzare ancora un po' l'asticella e provare a saltare ancora qualche centimetro più in alto; provare a stabilire un nuovo record".
Divisione era una limitazione discriminante - Un'evoluzione del Festival che passa quindi anche per un'intera settimana dedicata ai giovani. "Del resto, chi più di un giovane, può rappresentare una novità?", aggiunge ancora il cantautore che ha voluto togliere quelle che sentiva come una limitazione discriminante. "Il confronto diretto è tra parole, musica, interpretazione, arrangiamento, emozione". La seconda settimana del festival (che in realtà temporalmente arriverà prima di quella in programma a febbraio), riprende il nome di "Sanremo Giovani" e si articolerà in due prime serate, il 20 e 21 dicembre, e quattro pre-serali nella stessa settimana durante i quali i finalisti potranno far conoscere le loro canzoni e le loro storie, che andranno in onda su Rai1 e, in contemporanea, su Radio2, in differita, su Rai4 e, in replica, di nuovo su Rai1. I vincitori della prima e della seconda serata conquisteranno un pass per l'Ariston e, teoricamente, la possibilità di vincere il festival. A dire il vero, già Tony Renis nel 2004, aveva provato a eliminare le divisioni. Esperimento che non ebbe seguito: l'anno successivo tornò la categoria dei giovani (spesso relegati in tarda serata, fino all'era Conti). Dal 1984 sul palco dell'Ariston di giovani diventati big ne sono passati molti: da Laura Pausini ad Andrea Bocelli, da Alex Britti a Marco Masini, passando per Michele Zarrillo e tra gli ultimi Francesco Gabbani, Ermal Meta, Arisa.