"La condotta di Antonio Ciontoli fu caratterizzata da pervicacia e spietatezza, anche nel nascondere quanto realmente accaduto, sicché appare del tutto irragionevole prospettare, come fa la difesa, che egli avesse in cuor suo sperato che Marco Vannini non sarebbe morto". Lo scrivono i giudici della Cassazione nelle motivazioni con cui hanno confermato nei confronti dell'uomo una condanna a 14 anni per omicidio volontario con dono eventuale