Dopo le apparenze date in pasto alle opinioni pubbliche mondiali, in Afghanistan la vera faccia degli studenti coranici non ha tardato a mostrarsi, con la costituzione di un governo monoetnico, chiuso ad ogni minoranza, ma soprattutto con la immediata repressione del dissenso e con il muro di divieti che minano le conquiste in materia di diritti civili. Così scoppiano nuove proteste in piazza, nonostante il divieto, e a Kabul rispondono col fuoco.