"Ci siamo imbattuti in una piccola chiesina dove abbiamo visto un ragazzo disteso. Non l'abbiamo riconosciuto subito perché era a pancia in giù, con la faccia tra le braccia. Non ha opposto resistenza". Parla uno dei carabinieri che hanno interrotto la fuga di Sacha Chang, che a Montaldo di Mondovì (Cuneo) ha ucciso il padre e un amico per poi far perdere le sue tracce, fino a quando, 48 ore dopo, è stato rintracciato e catturato dai carabinieri.