Il 13 marzo del 2019 il generale finito nelle polemiche per le frasi contenute nel suo libro, denunciò "gravi e ripetute omissioni nella tutela della salute e della sicurezza del contingente italiano costituito da migliaia di militari impiegati in Iraq e sottoposti all'esposizione all'uranio impoverito senza che alcuna informazione fosse fornita al riguardo e senza che alcuna mitigazione dei rischi fosse attuata".