Silvio Berlusconi era presidente del Consiglio e da quel luogo simbolo, laddove i nazisti avevano assassinato civili innocenti, squassata dal terremoto di L'Aquila di qualche giorno prima, elevò parole di pace
di Enrico LaurelliOnna, 25 aprile 2009. Silvio Berlusconi era presidente del Consiglio e da quel luogo simbolo, laddove i nazisti avevano assassinato civili innocenti, squassata dal terremoto di L'Aquila di qualche giorno prima, elevò parole di pace: "Non dimentichiamo una generazione di italiani che non esitò a scegliere la libertà, anche a scapito della propria vita". Un appello ai valori irrinunciabili della democrazia. "Perché la festa della Liberazione possa diventare festa della libertà"