Ernesto Maria Ruffini si dimette da direttore generale dell'Agenzia delle Entrate: sarà lui a guidare le forze centriste?
di Francesca RomanelliLa mossa non era inattesa. E i retroscenisti ne parlavano da giorni: Ernesto Maria Ruffini si dimette da direttore generale che è stato per anni dell’Agenzia delle Entrate, come reazione alle polemiche sulle indiscrezioni di un suo possibile approdo in politica, dopo aver partecipato lunedì a un convegno all’università romana Lumsa sull’impegno sociale dei cattolici. Dimissioni "per rimanere me stesso". E difendere “il diritto di parlare di bene comune e senso civico".
L’accento -durante il seminario- su parole come “il Paese appartiene a tutti e tutti devono occuparsene” erano parse quasi un programma per un nuovo centro. Se non per prendere le redini dell’intero centrosinistra. Un curriculum calzante a pennello: Ruffini figlio di un partigiano cattolico, più volte ministro democristiano, e fratello del prefetto del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede. Centrista, dunque, con vista a sinistra data la prefazione a un suo libro che Romano Prodi gli fece tempo fa. Persino troppo facile l’ironia della sinistra tassatrice che si invaghisce nientemeno che del capo della riscossione.