Le vetture rubate venivano impiegate per chiedere un riscatto ai proprietari con la tecnica del "cavallo di ritorno", o smontate pezzo per pezzo in officine clandestine
Sei persone sono state arrestate dai carabinieri a Reggio Calabria con l'accusa di furto di auto e in abitazioni. I furti d'auto avvenivano principalmente nel centro cittadino e le auto rubate venivano poi impiegate per chiedere un riscatto ai proprietari con la tecnica del "cavallo di ritorno", o smontate pezzo per pezzo in officine clandestine, pronte per il mercato nero dei ricambi. Gli arrestati, inoltre, avrebbero messo a segno numerosi furti in appartamento dove sono stati rubati denaro contante, gioielli, pietre preziose, orologi di lusso e diverse armi. Armi che, in parte, sono state recuperate. I carabinieri, infatti, le hanno trovate all'interno dei complessi di edilizia popolare a Arghillà, in un'area spesso utilizzata come nascondiglio sicuro per la refurtiva.