Nella settimana che segna il traguardo dei primi 100 giorni del suo governo, Starmer ha ben poco da festeggiare
di Federico GattiNella settimana che segna il traguardo dei primi 100 giorni del suo governo, il premier britannico Keir Starmer ha ben poco da festeggiare. La promessa di rinnovamento del Paese - dopo oltre un decennio di governi conservatori - si è scontrata con una realtà dei fatti ben più amara del previsto. A partire dallo scandalo che ha monopolizzato l'estate appena conclusasi, quello dei regali ricevuti dai finanziatori del partito Laburista.
Viaggi, vestiti, accessori, biglietti di concerti (come quello di Taylor Swift) o inviti a partite di calcio. Un tesoretto di feeebies - ovvero omaggi - del valore totale di 150mila sterline circa 180 mila euro. Uno smacco difficile da sopravvalutare per l'ex Procuratore Generale che ha fatto dell'integrità e della trasparenza del suo governo il mantra della campagna elettorale.
A tenere banco in questi giorni è però lo scisma che sta facendo tremare la squadra di Governo. Sue Gray, famosa per aver condotto l'inchiesta sul "partygate" che ha sancito la fine del governo di Boris Johnson, è stata costretta alle dimissioni da capo del personale. L'ex braccio destro di Starmer, figura di alto profilo nella macchina amministrativa britannica, è stata fatta fuori dopo settimane di lotte interne a Downing Street consumate a colpi di articoli al vetriolo e rivelazioni imbarazzanti che hanno portato i sondaggi a rivelare qualche crepa nel sostegno pubblico.
L'unica buona notizia arriva dal fronte delle riforme, dove i Laburisti hanno già cominciato il percorso per affrontare la crisi del costo della vita e migliorare il sistema sanitario nazionale, ma per la promessa di un governo "più trasparente e più pulito" si prega di ripassare.