"Putin è al potere da 25 anni ma la gente è stanca della sua dittatura. Prima o poi il regime cadrà e noi dobbiamo farci trovare pronti" ha detto il giornalista e dissidente russo liberato ad agosto dopo due anni in un carcere siberiano"di massima sicurezza
di Federico GattiÈ un doloroso appello all’Occidente quello di Vladimir Kara-Murza, giornalista e dissidente russo liberato lo scorso agosto dopo due anni all’interno di un carcere siberiano di massima sicurezza. “Pensavo di non farcela: 11 mesi di isolamento svegliandosi all’alba in una cella 2 metri per 3 e camminando in cerchio per tutto il giorno, senza parlare con nessuno, neanche la tua famiglia, credendo che sarà così per il resto dei tuoi giorni. Non dobbiamo fermarci o cedere finché non avremo liberato le centinaia di prigionieri politici ancora detenuti in quei gulag infernali”.
Condannato a 25 anni per essersi opposto alla guerra in Ucraina, è stato al centro del più importante scambio di prigionieri tra Stati Uniti e Russia dai tempi della Guerra Fredda. “L’Europa sarà libera solo con una Russia democratica” afferma durante un evento per la stampa internazionale tenutosi a Londra “Putin è al potere da 25 anni ma la gente è stanca della sua dittatura. Prima o poi il regime cadrà e noi dobbiamo farci trovare pronti”.
Kara-Murza, ha incontrato il premier britannico Starmer che da tempo si batte per l’utilizzo dei missili a lunga gittata. “Non possiamo lasciare che Putin vinca, tantomeno che trovi una via d’uscita che gli salvi la faccia, altrimenti tra un anno o due staremo parlando di un'altra guerra, un'altra invasione, un'altra aggressione, un altro crimine che il suo regime commetterà. L'unica soluzione a questa crisi è avere una Russia diversa, un governo che rispetti i diritti e le libertà del proprio popolo e che rispetti le norme internazionali, un governo che sia legittimo e che sia democraticamente eletto".