Questa revisione ha un impatto significativo sui conti pubblici: il deficit in rapporto al PIL è migliorato, attestandosi al 7,2% per il 2023, rispetto al 7,4% stimato in precedenza
di Giuliana GrimaldiPiù ricchezza nazionale uguale meno debito pubblico e più risorse per la prossima Manovra finanziaria. Alla luce dei dati appena diffusi dall'Istat sul Prodotto interno lordo italiano, il Governo potrà contare su una coperta un po' più lunga per finanziare le misure in cantiere: dal taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 35mila euro alla riduzione delle aliquote Irpef da quattro a tre, passando per alcuni aiuti a famiglie e imprese.
Per il 2023, il PIL è stato aggiornato a 2.128 miliardi di euro, con un aumento di quasi 43 miliardi rispetto alle stime di marzo. Anche per gli anni precedenti ci sono state revisioni positive: +34 miliardi per il 2022 e +20 miliardi per il 2021.
Questa revisione ha un impatto significativo sui conti pubblici: il deficit in rapporto al PIL è migliorato, attestandosi al 7,2% per il 2023, rispetto al 7,4% stimato in precedenza. Numeri che portano il deficit a calare di circa un miliardo di euro. Una boccata d'ossigeno, anche se non un tesoretto generoso.
Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti aveva già messo le mani avanti, avvertendo che non ci sarebbero state risorse extra sostanziali. E infatti, con le più stringenti norme europee sull'aggiustamento dei conti statali, la strada resta in salita.
Tra le misure al vaglio ci sarebbe allora l'apertura di un tavolo con le banche per concordare misure "volontarie". L'idea di una tassa sugli extraprofitti sembra tramontata come chiesto da Forza Italia, ma si cercano soluzioni condivise per coinvolgere il settore bancario.