Il sostituto procuratore generale di Milano, in contrasto con il suo ufficio (tanto da finire sotto procedimento disciplinare al Csm), ha deciso di chiedere la revisione del processo di Erba. Oggi, ancor più di prima, è convinto di avere agito nel modo più corretto: "La mia soddisfazione è professionale, perché la revisione è un fatto straordinario".