E dopo giorni di silenzio è tornato a parlare anche il vice segretario generale di Hezbollah, Naim Qassem
di Luca PesanteLe Nazioni Unite chiedono un'indagine "rapida, indipendente e approfondita" sull'attacco israeliano che ha ucciso 22 persone, tra cui 12 donne e due bambini, nel villaggio cristiano di Aito, nel nord del Libano. Bombardato un palazzo di 4 piani che non è risultato essere legato ad Hezbollah. L'indagine servirà a stabilire nuove violazioni del diritto umanitario internazionale da parte di Israele. Sempre l'Onu, questa volta attraverso l'alto comando dell'Unifil, ha ribadito che non lascerà nessuna delle sue postazioni nel sud del Paese, nonostante l'Idf abbia nuovamente ribadito che non garantirà l'incolumità dei caschi blu. Dopo giorni di silenzio è tornato a parlare anche il vice segretario generale di Hezbollah, Naim Qassem, in un discorso televisivo rilanciato da diversi media arabi. Secondo Qassem, il partito di Dio avrebbe ripristinato le sue capacità militari ed ha promesso "attacchi ovunque in Israele".