L'uccisione di colui che era ritenuto "la mente" del 7 ottobre può cambiare il destino del conflitto ma di certo modificherà"la leadership del movimento islamista palestinese
di Luca RigomiLa morte di Yahya Sinwar, leader di Hamas ritenuto "la mente" della strage del 7 ottobre contro Israele, apre nuovi scenari non solo per quanto riguarda la guerra in Medioriente ma anche la futura organizzazione del movimento islamista palestinese. Secondo Al Arabiya, Sinwar era considerato l'uomo più forte di Hamas, una figura influente sulle politiche del movimento nell'ultimo decennio e colui che aveva forgiato le relazioni con l'Iran e con Hezbollah". La sua uccisione, prosegue l'emittente araba, "lascia un vuoto difficile da colmare". Un "vuoto" che solleva ora molti interrogativi sul destino del conflitto e del movimento palestinese nel suo complesso.