Gli inquirenti, analizzando il pc della ragazza che ha seppellito i suoi due bimbi dopo il parto, hanno trovato ricerche sul Web per abortire
di Paola MiglioChiara e le sue ricerche ossessive su Internet per indurre o accelerare il parto di quel bimbo che poi seppellirà nel giardino di casa a Traversetolo, nel Parmense. Nessuna confidenza con le amiche e tanto meno con medici. Compagna costante della sua seconda gravidanza è stata la rete dove ha cercato anche medicinali per anticipare il parto ed erbe che fanno abortire. Fra le richieste ha digitato "misoprostolo dove si compra". Si tratta appunto di una sostanza usata anche in ambito ginecologico per indurre il parto o per abortire. E nella sua casa gli investigatori non hanno trovato il misoprostolo ma una serie di antigastrici che potrebbero contenere in parte anche quella sostanza.
La 22enne ha cercato inoltre informazioni sull'ossitocina, una soluzione da iniettare e che accelera le contrazioni e quindi il parto. Dunque una ricerca solitaria, ma lucida, per raggiungere, sostengono gli inquirenti, l'obiettivo: disfarsi del neonato. Chiara è accusata di omicidio volontario e soprressione di cadavere, quest'ultima riferita al primogenito. E' agli arresti domiciliari probabilmente a casa della nonna, perché la villetta di famiglia è ancora sotto sequestro. Giovedì è previsto l'interrogatorio di garanzia di fronte al gip, probabile che la difesa chieda una perizia psichitrica.