Società giapponese: "dispositivi fuori produzione da anni"
di Alfredo MacchiSono 20, secondo il ministero della Salute libanese, i morti per le esplosioni dei walkie talkie e delle radio degli Hezbollah manomessi da Israele, il giorno dopo lo scoppio dei cercapersone, che avevano provocato altri 18 morti accertati e migliaia di feriti. Oggi in ospedale sono finite 450 persone. "Israele pagherà", dice l'Iran. Mosca e Erdogan condannano il gesto. L'Idf sposta le truppe dal sud di Gaza al confine con il Libano. La Icom, società giapponese il cui logo compariva su alcuni dei dispositivi esplosi, fa sapere di non averli più prodotti nè esportati da 10 anni a questa parte.