le parole shock del 17enne

Paderno, la ricostruzione della strage familiare: papà colpito alle spalle

Il ragazzo: "Da giorni avevo quel pensiero, l'ho covato per tutta la giornata, poi è esploso"

di Alessandra Rolla
03 Set 2024 - 13:49
01:37 

"Ho accoltellato papà di spalle mentre lui mi stava urlando di chiamare i soccorsi". È una confessione sconvolgente quella del 17enne che ha sterminato la famiglia a Paderno Dugnano, alle porte di Milano nella notte tra sabato e domenica. "Da giorni avevo quel pensiero", ha detto al magistrato "l'ho covato per tutta la giornata. Poi è esploso".

E' circa l'1 di notte. Dopo la festa, lo studente aspetta che tutti dormano, poi scende in cucina, prende un coltello e torna nella camera dove dorme il fratello 12enne, la prima vittima della sua furia omicida. "Pensavo che una coltellata sarebbe bastata per uccidere", ha detto alla pm. E invece non è così. Decine di pugnalate, alla gola, per non farlo urlare. "Non volevo che soffrisse così tanto" dice. I rumori allarmano la mamma che accorre per prima.

I carabinieri la trovano a terra accanto al letto del figlio, con ferite al collo e alla schiena, come in un disperato tentativo di proteggerlo. Il padre è sul pavimento vicino alla porta. "Chiama i soccorsi" aveva urlato al figlio dandogli le spalle. Le sue ultime parole prima di morire. "Poi ho conficcato il coltello nel mio cuscino" racconta il ragazzo. Piange. Si stupisce: "Non pensavo che avrebbero sofferto così tanto".  È l’1.55 quando arriva la chiamata al 112. "Mio padre ha accoltellato mia madre e mio fratello". Quando i carabinieri arrivano lo trovano tranquillo, seduto sul muretto del giardino, a terra il coltello insanguinato. E' in carcere, accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione, dal rapporto di parentela, dalla minore età del fratello e dall’aver agito di notte

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