Il 22enne marocchino, condannato a 7 anni di carcere nel 2021 con l'accusa di stupro, nel giugno di quest'anno è stato scarcerato con l'ordine di espulsione
di Alfredo MacchiIn Francia è esploso il caso politico a seguito dell'uccisione di una 19enne, Philippine Le Noir de Carlan. Il delitto sarebbe avvenuto per mano di un immigrato irregolare di nazionalità marocchina, il 22enne Taha O., arrivato in Francia nel 2019 dalla Spagna con un visto turistico. Lo scorso 20 settembre, Philippine non fa rientro nella sua abitazione. Sarebbe dovuta tornare dai genitori, in un borgo a un'ora di treno, per il weekend, ma Philippine non è mai arrivata a destinazione.
Scatta l'allarme, iniziano le ricerche e il suo corpo viene trovato, senza vita, nel Bois de Boulogne, nella zona ovest di Parigi. Il corpo era semi-sepolto coperto di terra. Solo il braccio emergeva dalla buca improvvisata scavata dal suo assassino. Secondo il medico legale che ne ha constatato la morte, la ragazza è deceduta per asfissia. Le ricerche per individuare l'assassino partono dalle immagini delle telecamere, dalle testimonianze e dai reperti biologici rinvenuti sulla scena del crimine e solo martedì Taha O. viene intercettato a Ginevra, in Svizzera, dove probabilmente ha cercato di scappare, grazie al segnale del suo smartphone.
L'uomo era già noto alle forze dell'ordine e nel 2021 era stato condannato a 7 anni di carcere con l'accusa di stupro ai danni di un'altra giovane francese in un parco di Parigi. Sarebbe dovuto uscire nel 2028 ma nel giugno di quest'anno un giudice ha deciso per la sua scarcerazione con ordine di espulsione, che però non è mai stato eseguito