Il ministero degli Esteri ucraino ha colto l'occasione per auspicare che "il governo della Mongolia, in quanto consapevole del fatto che"sia un criminale di guerra, esegua il mandato di arresto internazionale"
di Luca PesantePer la prima volta da quando nel marzo del 2023 venne condannato dal tribunale dell'Aia per crimini di guerra, precisamente per la "deportazione di bambini ucraini", Vladimir Putin vola oltre i confini del suo paese per atterrare in Mongolia, ovvero uno stato che riconosce la corte penale internazionale, e quindi in teoria sarebbe tenuto a rispettarne i provvedimenti. Il ministero degli Esteri ucraino ha colto l'occasione per auspicare che "il governo della Mongolia, in quanto consapevole del fatto che Putin sia un criminale di guerra, esegua il mandato di arresto internazionale". Stesso appello dai vertici di Bruxelles, mentre gli stessi funzionari della corte penale internazionale, di cui la Mongolia fa parte dal 2000 assieme ad altri 123 paesi, ricordano che l'organismo non è dotato di un corpo di polizia proprio, e nemmeno di strumenti per obbligare chi aderisce a compiere arresti. Putin con questa trasferta infrange un tabù e lancia una sfida.