Ai microfoni di Tgcom24 parla il secondo cittadino di origini marocchine decisivo per trovare il killer di Sharon Verzeni
di Rossella Ivone"L'unico rimpianto è non aver potuto fare qualcosa per salvare Sharon. Se fossimo stati più vicini al luogo dell’omicidio, o fossimo arrivati pochi secondi prima, forse avremmo potuto salvarla". È il racconto del secondo cittadino marocchino che con la sua testimonianza (e quella dell'amico) ha dato un aiuto decisivo per arrivare all’assassino di Sharon Verzieri, raccontando ai carabinieri di quell’uomo di origine africana, Moussa Sangare, in bicicletta che avevano incrociato la notte dell’omicidio.