Siria, scelto premier per governo transizione

Gli occhi marroni, i capelli neri, la barba accorciata. La divisa cachi e il turbante bianco fanno posto a un'uniforme verde. Da oggi Abu Muhammed al Jolani - leader di Hayet Tahrir al-Shat - non si fa più chiamare con il suo nome di battaglia, ma con quello di battesimo: Ahmed al Sharaa. Eroico per i suoi sostenitori, opportunista per i suoi avversari, radicale pragmatico, al Sharaa è passato da combattere con al Qaeda a parlare come un politico davanti alle telecamere della Cnn. Con la giacca nera, la camicia azzurra e lo sguardo di chi si dice pronto a guidare il Paese, ha deciso di raccontare il suo piano per il futuro della Siria non ad al-Jazeera ma al canale di informazione più importante dell'Occidente. Il leader di Hayet Tahrir al Sham, ex al Nusra, ha promesso un'amministrazione basata su un "Consiglio scelto dal popolo". Ha incaricato Mohammed al-Bashir - da anni a capo della regione di Idlib - di formare un nuovo governo siriano di transizione e ha garantito alle minoranze etniche del Paese una Siria inclusiva. Ha concesso l'amnistia ai soldati dell'esercito regolare del regime di Bashar al-Assad e ha detto di non voler imporre alcuna limitazione alle libertà individuali, nemmeno il velo per le donne. Ha invitato 5 milioni di profughi a rientrare nel Paese.