Davanti agli inquirenti, tra le lacrime, il ragazzo ha parlato anche di "un malessere"
di Alessio Campana"Da questa famiglia mi sentivo estraneo, oppresso. E ho pensato che liberandomi di tutti loro, mi sarei liberato anche di questa sensazione". Ha spiegato così il suo gesto il diciassettenne che l'altra notte, a Paderno Dugnano, ha ucciso il fratellino, la madre e il padre. Davanti agli inquirenti, tra le lacrime, ha parlato di "un malessere", di un senso di solitudine vissuto non solo nei confronti della famiglia, ma in generale della società. Chi era presente all'interrogatorio ha parlato di un ragazzo "intelligente" e "fragilissimo".
Serio, studioso, sportivo, tranquillo e senza vizi. Così, lo descrive invece chi, in paese, lo conosce da sempre. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare una simile ferocia. "Aveva amici e anche una fidanzatina, non ha mai dato problemi", racconta incredula una dirigente scolastica.
Giocava a pallavolo in una squadra dell'hinterland milanese e tra pochi giorni avrebbe cominciato l'ultimo anno del liceo scientifico: una passione, quella per i numeri, che l'aveva portato fino ai campionati internazionali di giochi matematici. "Il mio Eistein", lo aveva definito la madre in un post. Stranamente, però, quest'anno era stato rimandato proprio in matematica, ma questo -avrebbe detto lui- non c'entra niente con la decisione di sterminare la famiglia.
Ecco le loro foto postate sui social, con le partite di pallavolo, lui in campo e la famiglia a fare il tifo sugli spalti. E le gite in barca, le settimane bianche, le visite alle città d'arte. Sempre tutti insieme, sorridenti, il ritratto di una famiglia felice. Solo il tempo e il lavoro degli psichiatri potrà dire cosa sia scattato nella mente di questo ragazzo che confessando l'orrore ha detto: "Era come se nessuno mi comprendesse"