In azione la guardia di finanza, con il coordinamento della Dda
Un traffico di rifiuti ferrosi trattati "in nero", 54mila tonnellate per un controvalore di 10 milioni di euro, è stato scoperto da militari del Comando Provinciale della guardia di finanza di Torino, al termine di un'articolata attività di indagine denominata "Black Scrap", coordinata dalla Dda torinese. L'attività, svolta dai finanzieri della Compagnia di Lanzo Torinese, è partita da una verifica fiscale eseguita nei confronti di una società canavesana - attualmente in liquidazione -, già operante nel settore del commercio all’ingrosso e del recupero di rottami industriali e rifiuti non pericolosi. Lì le Fiamme gialle sono riuscite anche a individuare, abilmente occultata in forma digitale all’interno dei sistemi informatici aziendali, una contabilità "parallela", grazie alla quale è stato possibile ricostruire acquisti e cessioni di oltre 54mila tonnellate di materiale ferroso effettuati "in nero" dall'azienda, per un controvalore di circa 10 milioni di euro (oltre la metà dei quali, peraltro, regolati per contanti, in violazione alla normativa sulla circolazione valutaria). Le indagini dei militari hanno, inoltre, consentito di appurare che le cessioni dei materiali ferrosi (tutti prodotti di scarto, considerati dalla vigente normativa alla stregua di rifiuti) erano state realizzate senza attenersi alle prescrizioni imposte dalle norme ambientali, e in assenza dei requisiti di conformità e tracciabilità previsti dalla legislazione nazionale ed europea