Il giovane ammette la premeditazione e spiega di aver stilato prima del delitto la lista delle cose da fare: prelevare contanti, gettare il bancomat, evitare che l'auto fosse rintracciata.
di Paolo BrinisAlla seconda udienza alla Corte d'Assise di Venezia sull'omicidio di Giulia Cecchettin c'è anche Filippo Turetta, l'assassino reo confesso, per la prima volta in aula. Ammette la premeditazione del delitto, riconosce di aver detto "una serie di bugie" e spiega: "Voglio raccontare tutto nel modo più accurato possibile". Rispondendo alle domande del pm, dice: "Ho fatto ricerche su scotch resistente e manette professionali pensando di utilizzare questi strumenti per immobilizzare Giulia dopo averla rapita. Poi, ho comprato online lo scotch e una cartina stradale". In aula anche il padre della vittima, Gino, che aveva già partecipato all'udienza di apertura del dibattimento. Non c'è invece la sorella Elena.