Costruite durante la Guerra Fredda, alcune basi militari strategiche potrebbero tornare utili in scenari di conflitto con la Russia"
di Stella CarraraVicino al confine della Norvegia con la Russia, a nord del Circolo Polare Artico, ci sono hangar scavati nella roccia e rimasti inattivi per anni.
Sono stati costruiti durante la Guerra Fredda. Due delle sue strutture più importanti, la stazione aerea di Bardufoss e la base navale di Olavsvern, ora saranno riattivate.
Il motivo è semplice: il nemico, la Russia, è alle porte, la situazione internazionale si fa più complessa. Negli ultimi anni, infatti, Oslo ha deciso di investire risorse per restaurare alcuni bunker militari “top secret” della Guerra Fredda.
Erano circa 3mila quelli disseminati in tutto il paese, nascosti fra montagne e caverne. Ora sono due, in particolare, i giganteschi bunker che Oslo ha riattivato, adattati alle esigenze attuali e dotati dei più moderni equipaggiamenti. Si tratta della stazione aerea di Bardufoss e della base navale di Olavsvern. La prima è stata costruita nel 1938 e usata durante la Seconda Guerra Mondiale, venne successivamente trasformata in un rifugio per i caccia norvegesi contro possibili attacchi sovietici.
La base navale di Olavsvern è stata scavata nel fianco di una montagna ed è protetta da 275 metri di roccia, fu costruita per contrastare la crescente minaccia della Flotta del Nord sovietica. La sua posizione è strategica. La Marina degli Stati Uniti sta valutando la possibilità di utilizzare la base per i suoi sottomarini nucleari. La Norvegia insomma si prepara a scenari di guerra che fino a pochi anni fa sembravano impensabili.