"Vogliamo riaverli, vivi o morti. Il mondo si svegli": le famiglie di Yonatan e Shai, ostaggi uccisi da Hamas, chiedono giustizia e verità.
di Isabella JoscaA Roma, durante un incontro promosso dall’UCEI, i familiari di due ostaggi israeliani uccisi a Gaza chiedono di riavere i corpi dei loro cari. Kobi Samrano, padre di Yonatan, 21 anni, rapito dal kibbutz Be’eri e mai tornato: “Non lo accettiamo finché non lo vediamo fisicamente”. Ben Levinson, fratello di Shai, 19 anni, militare ucciso al confine: “Dobbiamo riportarli a casa, vivi e morti, per poter piangere”. L’appello è chiaro: “Basta terrorismo, il mondo si svegli”. Secondo l’UCEI, “questa tragedia continua e la comunità internazionale resta inerte”. Dei 59 ostaggi ancora a Gaza, oltre la metà sarebbero morti, ma i loro corpi sono ancora trattenuti da Hamas.