Le testimonianze del popolo ucraino alla manifestazione di protesta davanti al consolato degli Stati Uniti a Milano
"E' una vergogna, erano in due contro uno", "Contro Zelensky abbiamo visto solo bullismo", "Putin non si fermerà e nessuno fa niente", "Siamo disperati".
Ci sono le bandiere dell'Ucraina e dell'Unione a sventolarle decine di persone che chiedono che la voce di Kiev sia ascoltata, esprimono tutto il loro rammarico e la paura dopo il nulla di fatto nell'incontro con Trump e manifestano tutto il loro disappunto per il trattamento ricevuto dal presidente Zelensky che è stato prima insultato, poi minacciato e invitato a lasciare lo Studio Ovale.
Nessun accordo, nessuna trattativa, diplomazie ai minimi storici e l'incertezza sul futuro. C'è tanta amarezza nelle loro parole ma soprattutto il timore sempre più sentito di restare soli, senza sostegni e senza voce, schiacciati dagli interessi economici e strategici delle potenze mondiali. Ecco le testimonianze di alcuni rappresentanti del "popolo ucraino" radunati a Milano di fronte al consolato americano, il giorno dopo la rottura profonda delle relazioni tra i presidenti americano e ucraino.