I casi irrisolti che fanno vacillare la giustizia italiana
di Alessandro TallaridaOltre ogni ragionevole dubbio, lì dove la giustizia dovrebbe essere certezza, si aprono sempre più spesso falle e spiragli dai quali filtrano possibili verità nascoste. È accaduto in una settimana per tre casi eclatanti: gli omicidi di Chiara Poggi a Garlasco, di Serena Mollicone nel frusinate e di Liliana Resinovich, trovata senza vita nel boschetto dell'ex ospedale psichiatrico di Trieste.
Dopo anni di inchieste e indagini, sentenze passate in giudicato, perizie e contro perizie anche quelle certezze date per acquisite sembrano sul punto di andare in mille pezzi come anche l'idea di una scienza esatta del diritto, di una giustizia giusta.
Quella che per esempio attende da 35 anni la famiglia di Simonetta Cesaroni, uccisa in via Poma a Roma il 7 agosto del 1990. Un caso dove il ragionevole dubbio si è insinuato in ogni pagina dell'indagine, passando da un sospettato all'altro. Inchiesta riaperta nel 2004 per una macchiolina di sangue sfuggita ai primi rilievi e di nuovo chiusa senza colpevoli. Ma nel 2022 la Procura torna a indagare, c'è un nuovo sospettato. Ma un anno dopo viene chiesta l'archiviazione. Il gip la respinge e dispone nuovi accertamenti.
Qualcosa di simile è accaduto con il caso di Denis Bergamini, il calciatore del Cosenza trovato senza vita nel 1989 lungo la Statale Jonica 106. Si è tolto la vita, la frettolosa prima ricostruzione che mette fine all'inchiesta ma non spazza via i dubbi. Il caso per due volte viene riaperto. Nel 2024 la condanna in primo grado dell'ex fidanzata di Bergamini: l'accusa è omicidio volontario.
Nemmeno la storia del Mostro di Firenze è esente da dubbi e fantasmi, tanto che la corte d'appello di Genova dovrà pronunciarsi sulla richiesta di revisione della condanna per Mario Vanni, uno dei compagni di merende di Pietro Pacciani.
Revisione che è stata negata a Olindo e Rosa Bazzi, per la strage di Erba nonostante da più parti si avanzasse qualche perplessità sulla loro colpevolezza.
Errori nelle indagini, accertamenti sbagliati, giudizi sommari o motivazioni carenti che insinuano il sospetto oltre ogni ragionevole dubbio.