E' detenuta nell'ala femminile della prigione Evin di Teheran, la stessa dove è stata rinchiusa Cecilia Sala per tre settimane
di Tito GilibertoL'attivista curda Pakhshan Azizi rischia l'esecuzione in Iran dopo che la sua condanna a morte è stata confermata dalla Corte Suprema. La donna, 40 anni, è stata condannata a morte a giugno dopo essere stata ritenuta colpevole di "ribellione" dopo l'arresto avvenuto nell'agosto del 2023. È detenuta nell'ala femminile della prigione Evin di Teheran, la stessa dove è stata rinchiusa Cecilia Sala per tre settimane. Il suo avvocato Amir Raisian aveva presentato ricorso alla Corte Suprema, ma "purtroppo, nonostante i numerosi difetti del caso, il ricorso è stato respinto e la condanna a morte è stata confermata".
Raisian ha affermato che presenterà una richiesta per un nuovo processo. Azizi è accusata di far parte di gruppi armati curdi fuorilegge che operano nella regione, ma i suoi avvocati hanno negato qualsiasi legame con le organizzazioni. Amnesty International ha definito il processo ad Azizi "gravemente ingiusto", descrivendola come un'operatrice umanitaria e attivista della società civile che dal 2014 al 2022 ha aiutato donne e bambini nei campi nel nord-est della Siria e nel nord dell'Iraq sfollati dai territori controllati dallo Stato islamico. Sempre Amnesty ha affermato che la donna è stata sottoposta a "sparizione forzata", nonché a "torture e altri maltrattamenti durante gli interrogatori".