Un intervento in "zona Cesarini"

Irpef, stop del governo ai maxiacconti

Chi ha versato di più verserà meno al momento del saldo della dichiarazione dei redditi 2025

di Marco Onnembo
26 Mar 2025 - 12:30
01:28 

Un autentico intervento in "zona Cesarini" da parte del governo per scongiurare la possibilità che i contribuenti con redditi più bassi versino un acconto Irpef maggiore del dovuto. Con la riforma fiscale del 2023 che ha ridotto le aliquote fiscali da quattro a tre, cancellando quella al 25% e portando i redditi fino a 28mila euro sotto l'ombrello di un unico scaglione fiscale al 23%, gli anticipi sulle tasse sarebbero dovuti essere calcolati sulla base delle nuove soglie più favorevoli ai contribuenti. Cosa che non è avvenuta, in quanto il decreto legislativo varato dal governo - che introduceva la riduzione degli scaglioni aumentando le detrazioni fiscali da 1880 a 1955 euro - riportava come il calcolo degli anticipi si sarebbe dovuto effettuare ancora sulle vecchie percentuali. Così 19 milioni e 500mila lavoratori dipendenti e 9 milioni e 200mila pensionati avrebbero pagato - anzi anticipato, come hanno segnalato i Caf della Cgil al ministero - da 75 a 260 euro in più. 

Con una nota, da via XX settembre hanno fatto sapere che prima della scadenza per i 730 arriverà un decreto per sterilizzare gli effetti dei maggiori acconti. Tradotto, chi ha versato di più in fase di acconto verserà meno al momento del saldo della dichiarazione dei redditi 2025. 

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