Parla a tutto campo la presidente di Fininvest e Mondadori, Marina Berlusconi, nell'intervista al direttore del quotidiano Il Foglio, Cerasa
di Francesca RomanelliL'intervista si apre con la fotografia di questo momento storico: da una parte "l'Occidente -pur con tutti i suoi difetti- il migliore de mondi possibili", dall'altra "le grandi autocrazie globali, come la Russia, la Cina, l’Iran" che fanno "fronte comune". Minacce esterne e minacce interne alle democrazie occidentali, per le quali il pericolo è rappresentato da quella che Marina Berlusconi che chiama la "sindrome del pendolo": "Sembra che il modo di pensare occidentale sia ormai condannato a oscillare come un pendolo tra convinzioni sempre più estreme (...) dall'ambientalismo ideologico prima al negazionismo climatico poi, dai pericoli dell’apertura indiscriminata delle frontiere all’innalzamento di muri che sono altrettanto inaccettabili", argomenta. Occidente che dunque deve preservare la sua natura più profonda legata ai diritti e alle libertà. Questioni "né di destra né di sinistra".
Poi il capitolo America, Trump: “presidente legittimamente eletto, presto per dare giudizi definitivi”, sottolinea. E aggiunge: “Dai primi interventi di Trump qualche vantaggio immediato agli Stati Uniti, ma alla lunga la sua strategia di mettere gli altri paesi continuamente sotto pressione si trasformerà in una forza centrifuga sempre più violenta, capace di separare e dividere la comunità occidentale. Spero davvero che il paese che è sempre stato il principale garante dell’Occidente non abbia ora un presidente che ambisce a diventare lui il ‘rottamatore’ dell’Occidente stesso, demolendo così ciò che l’America è stata negli ultimi ottant’anni”.
Sulle Big Tech avverte: “C’è un problema di concorrenza sleale grande come una casa. Questi colossi del digitale sono riusciti a imporre nella nostra vita di tutti i giorni la dittatura dell’algoritmo”, che semplifica ed estremizza le opinioni. Meloni? “Convinta che meriti stima e rispetto per quello che sta facendo”. L’Italia liberale? Con meno burocrazia, meno tasse e più liberalizzazioni. I matrimoni gay? A favore”. Centrale il tema Europa nel conflitto in Ucraina: ”Inevitabile un compromesso, ma sono assolutamente convinta che la fine della guerra non debba coincidere con la resa di Kiev e la vittoria di Mosca". E ancora: "se l'Europa verrà tagliata fuori dalla soluzione che sembra si stia profilando dovrà anche fare una seria autocritica".