Il guardasigilli difende il suo operato sul caso Almasri e promette di andare avanti sulla separazione delle carriere
di Alessandro Tallarida"Libelli inquisizione, mancano solo le accuse di simonia e bestemmia e siamo a posto". Sceglie l'ironia il ministro della Giustizia Carlo Nordio in apertura del suo intervento alla Camera, nel giorno in cui si vota la sfiducia nei suoi confronti per il caso Almasri, il generale libico accusato di crimini contro l'umanità, arrestato in Italia e poi rilasciato in Libia.
Il guardasigilli difende il suo operato: "Il ministro non è un passacarte, c'erano dubbi e inesattezze", spiega prima di passare all'offensiva: "Ho il sospetto che tutti questi attacchi siano programmati per evitare la riforma della separazione delle carriere e del sorteggio al CSM".
"Quali che siano gli attacchi, giudiziari, di stampa o parlamentari, noi non vacilleremo e non esiteremo: la riforma va avanti e più saranno violenti impropri e sciatti gli attacchi, più saremo determinati. E se voi farete del vostro peggio, noi faremo del nostro meglio", sottolinea Nordio.
Le opposizioni chiedono le sue dimissioni, a cominciare dalla Segretaria del Pd Elly Schlein. "In quest'aula bisogna dire la verità", dice rivolgendosi al ministro Maria Elena Boschi di Italia Viva: "Lei a quest'aula ha mentito ed è per questo che lei secondo noi deve dimettersi".
Al termine delle dichiarazioni di voto, la chiamata per il voto e la decisione sulla mozione di sfiducia nei confronti del Ministro Nordio.